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La lettera di Gino Strada: continuo a lavorare per Emergency (VIDEO)

Il medico e fondatore della Ong spiega perché non correrà al Quirinale col M5S.
A cura di Redazione
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Dopo Milena Gabanelli anche Gino Strada rinuncia a correre per il Quirinale per il Movimento 5 Stelle e spiega le sue motivazioni attraverso una lettera diffusa sul sito internet di Emergency, nella quale spiega anche perché sostiene Stefano Rodotà. Ecco il testo integrale:
"A proposito della candidatura al Colle, credo che il mio nome, avanzato dal M5S, sia un grande segno di apprezzamento per il lavoro di Emergency, e di questo sono grato e orgoglioso. Emergency non si tira indietro quando c'è bisogno: lo dimostriamo da vent'anni nei paesi vittime della guerra e della povertà, lo dimostriamo tutti i giorni con il nostro lavoro in Italia, per assistere italiani e stranieri che oggi si trovano in difficoltà perché lo Stato non garantisce a tutti il diritto alla cura come pure è sancito dalla Costituzione.

"Il mio lavoro, il lavoro di Emergency, è questo. E penso che il modo in cui possiamo essere più utili a questo Paese, oggi, sia continuare a farlo, continuare a curare chi ha bisogno, continuare a cercare e proporre soluzioni per correggere il sistema e diventare finalmente inutili, perché è grave che nel 2013, in Italia, ci sia bisogno dei medici di Emergency. Magari potremo anche raccontare al prossimo governo, se ci vorrà ascoltare, la nostra esperienza ventennale di medicina di qualità, gratuita, e aperta a tutti, una medicina basata sui diritti umani, una medicina che vorremmo vedere anche qui. Credo anche che questo Paese abbia urgente bisogno di cambiare rotta: a partire dal lavoro, la sanità, la scuola, che sono i pilastri della nostra società. Credo che ci sia bisogno di ripartire dalla Costituzione Italiana, la più bella del mondo, per ricostruire diritti. E per questo motivo, personalmente sono convinto che ci sia la grande occasione, oggi, di portare al Colle una persona che crede, rispetta e difende la Costituzione come Stefano Rodotà. Lo conosco, e so che con lui i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione potrebbero tornare ad essere il centro della vita pubblica di questo Paese. Il lavoro, la sanità gratuita per tutti, la scuola pubblica, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, il ripudio della guerra tornerebbero ad essere i mattoni su cui si costruisce una società sana e bella da vivere. Per questi motivi credo sia meglio continuare con Emergency a fare il mio lavoro, che è quello di curare persone, e faccio tanti auguri a Stefano Rodotà".

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