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La festa di Sant’Agata 2013 tra religione, folclore e tradizioni (VIDEO)

“Semu tutti devoti tutti”, questo gridano in coro i devoti catanesi che hanno abbracciato il 3 Febbraio la loro santa patrona riportandola stamane in Cattedrale. Terza festa al mondo per partecipazione popolare, è un mix di folclore, colori, tradizione e religione.
A cura di Fabio Giuffrida
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Per la prima volta su Fanpage.it vi presentiamo e vi documentiamo in esclusiva la Festa di Sant'Agata, terza festa al mondo per partecipazione popolare, che ogni anno si tiene dal 3 al 6 Febbraio nella città di Catania, meglio conosciuta come la "città dell'elefantino". Tantissimi sono i cittadini, ma anche i turisti, che scendono in strada per onorare la "santuzza". Un mix di folclore, colori, tradizione e religione: "Semu tutti devoti, tutti" gridano, anche a costo di perdere la voce, i devoti vestiti rigorosamente con un saio di cotone bianco (detto "saccu"), un copricapo di velluto nero, un cordone bianco intorno alla vita, e anche guanti e fazzoletto bianchi. E' impressionante notare come la città si fermi per tre giorni, la maggior parte dei catanesi infatti non lavora e tutti non fanno altro che parlare di Sant'Agata: e anche per chi non può recarsi alla festa, vuoi perchè ammalati vuoi perchè trasferitisi in altre città, viene predisposta una diretta no-stop delle emittenti regionali Antenna Sicilia e Telecolor che con 18 telecamere sparse su tutto il territorio documentano filo per segno la festa più amata dai catanesi.

Le "candelore" sono le regine della festa, che vengono portate a spalla dai devoti della "santuzza": candelore che tutti ammirano per la loro bellezza e per la loro andatura, detta "a'nnacata". Questi cerei rappresentano i principali mestieri della città, dai pescivendoli ai fruttivendoli e pesano fino a 900 chili. Numeri da capogiro anche per il fercolo, conosciuto meglio come "vara", dove dimora il busto reliquiario di Sant'Agata: la vara pesa 18 tonnellate e addirittura 25 a pieno carico, e viene trainata da due cordoni di circa 130 metri. Altra peculiarità della festa sono i cerei accesi per devozione, nonostante l'ordinanza sindacale del Sindaco Raffaele Stancanelli che ne ha vietato l'accensione per problemi di pubblica incolumità e  per evitare incidenti. Tre anni fa – è doveroso ricordarlo – è morto Andrea Capuano, a soli 21 anni: è scivolato sulla cera depositatasi in Via Etnea con la sua moto. Una morte che i cittadini catanesi non vogliono e non devono dimenticare.

Fuochi d'artificio e fuochi pirotecnici rendono ancora più suggestiva la Festa di Sant'Agata, peccato che quest'anno siano stati diminuiti per non gravare troppo sulle casse del Comune di Catania e per venire incontro alle esigenze della Questura che ha chiesto di annullare i fuochi d'artificio nella storica Piazza Cavour. Pugno di ferro quindi da parte del Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli che ha organizzato la festa all'insegna della sobrietà, della compostezza e del risparmio. Presente anche una troupe cinematografica americana per girare due documentari: la regia è stata affidata a Bernadette Wegenstein mentre il produttore – rigorosamente di Los Angeles – è Jon Reiss. Infine, a proposito di tradizioni, i siciliani non hanno potuto fare a meno del cibo: dalla "calia e simenza" ai dolciumi di ogni tipo, dalle olivette allo zucchero filato fino al gustosissimo torrone.

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