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Opinioni

L’Italia non è la Grecia: sono (anche) i numeri a dirlo

Ma in cosa consiste la “diversità italiana” nel contesto europeo? Siamo davvero così sicuri che il paragone con la Grecia sia così azzardato? Ecco cosa dicono i numeri. (Non che i dati italiani siano magnifici…)
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La surreale polemica delle ultime ore di alcuni esponenti del Governo italiano su “vecchie” (e completamente decontestualizzate) dichiarazioni dell’attuale ministro delle Finanze greco Varoufakis, è servita se non altro a riaprire il dibattito sulle condizioni economiche complessive del nostro Paese. È stato lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, nell’archiviare la polemica, a ricordare come ci siano ancora radicali differenze tra la situazione italiana e quella greca e come sia del tutto avventato parlare di rischio contagio. Nella lettura di Padoan, infatti, “il debito italiano non è sul tavolo”, dal momento che, pur essendo considerevole, “è perfettamente gestibile” e, anzi, dalla stessa ripresa italiana possono arrivare “benefici anche per la Grecia”.

Certamente la strada scelta da Tsipras e Varoufakis non è delle più semplici, soprattutto perché si scontra con un duplice ostacolo: la volontà politica degli interlocutori europei (che si oppongono ad una rinegoziazione del debito, basata sulla riduzione degli interessi e sulla dilatazione dei tempi) e vincoli “effettivi” di natura tecnico – giuridica (basti pensare che il 23 percento dei sostegni economici ottenuti dalla Grecia arriva da capitali del Fmi e “tecnicamente” non restituire tale somma equivale ad uscire dal mercato dei capitali internazionali e dal circuito della moneta unica). Agire concretamente a livello europeo, costruire un fronte del no all’austerity e immaginare soluzioni “diverse” da quelle prospettate dalla Troika (e sul cui effettivo risultato la discussione è aperta): obiettivi possibili a patto di rompere l’isolamento politico della Grecia. In tal senso è naturale che Tsipras guardi con interesse a quanto accade in Italia (e Francia, ovviamente) ed è altrettanto naturale che torni in “voga” l’idea di paragonare (o almeno legare) le due realtà.

Ma in cosa si sostanzia effettivamente la diversità italiana? Quali sono gli indicatori reali che rendono il sistema Italia diverso da quello greco? Abbiamo provato a mettere a raffronto alcuni indici, pur consapevoli che le questioni restano complesse e spesso non riducibili “all’osso” o a singoli e decontestualizzati dati numerici. (Dati TradingEconomics, Eurostat e Istat)

 
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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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