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L’Arabia Saudita lancia il primo consiglio delle donne. Ma non ci sono donne

Tredici uomini che discutono della valorizzazione del ruolo della donna nella società saudita. Un’immagine paradossale quella circolata sul web del Qassim Girls Council, che non ha fatto altro che enfatizzare le contraddizioni di un Paese dove è ancora vietato a una donna mostrarsi in pubblico con un uomo.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ stato chiamato Qassim Girls Council, ed è stato presento come un congresso di discussione sul ruolo delle donne. Nulla di strano se non fossimo in Arabia Saudita, paese dove il ‘sesso debole’ vede, ancora oggi, negati degli elementari diritti civili, come, banalmente, guidare un automobile da sole o anche, fare sport, aprire un conto in banca. Eppure le buone intenzioni degli organizzatori si sono perse per un motivo insolito: non c'erano donne alla presentazione del congresso, come si vede nella foto circolata su Twitter. E non perché nono volessero essere presenti: le donne infatti hanno seguito la conferenza via video, in un’altra stanza dello stesso edificio. O meglio, vi sono state costrette. In Arabia Saudita, infatti, gli uomini e le donne non possono condividere lo stesso spazio in pubblico. L'unica partecipazione femminile concreta è stata una chiamata video proprio dalla stanza accanto.

Sui web ha poi cominciato a circolare uno scatto della manifestazione: nell’immagine si vedono, appunto, tredici uomini discutere del ruolo della donna nella società. Una situazione paradossale. Non c’è neppure la principessa Abir bint Salman, in teoria a capo del Qassim Girls Council, mentre tra i 13 è presente suo marito il principe Faisal bin Mishal bin Saud.  Quest’ultimo è governatore della regione Qassim e si è dichiarato orgoglioso dell’iniziativa, aggiungendo che “nella regione guardiamo alle donne come sorelle degli uomini, e sentiamo la responsabilità di aprire loro sempre più opportunità di lavoro”. Del resto, la popolazione femminile costituisce la metà della popolazione in Arabia Saudita. Eppure la segregazione femminile e il sottodimensionamento della donna sono una realtà indiscutibile. Ciò è legato a molti fattori, tra cui le interpretazioni islamiche wahhabite radicali, le consuetudini tribali e la tendenza al conservatorismo in generale. Elementi, in realtà, presenti anche nei vicini Paesi del Golfo, ma solamente in Arabia Saudita esistono forme estreme di separazione dei sessi, la poligamia non regolamentata, e limitate opportunità di carriera e, come ha dimostrato il Qassim Girls Council, di presenza in ambito pubblico.

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