0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Kofi Annan si arrende alla crisi siriana: poco sostegno al suo lavoro (VIDEO)

Dal 31 agosto Kofi Annan non sarà più l’inviato speciale dell’Onu per la Siria. La guerra nel Paese di Assad è più mai viva e la sua missione è fallita. “Profondo rammarico e gratitudine”, i sentimenti espressi dalla comunità internazionale per le sue dimissioni.
A cura di Susanna Picone
0 CONDIVISIONI
Dal 31 agosto Kofi Annan non sarà più l’inviato speciale dell’Onu per la Siria. La guerra nel Paese di Assad è più mai viva e la sua missione è di fatto fallita. “Profondo rammarico e gratitudine”, i sentimenti espressi dalla comunità internazionale.

Aveva assunto il ruolo di mediatore della causa in Siria cinque mesi fa ma ora, quando il conflitto nel Paese di Assad è più che mai vivo, Kofi Annan ha deciso di mollare e ha spiegato che dal prossimo 31 agosto, a scadenza del suo mandato, non sarà più l’inviato speciale dell’Onu. Questo perché la causa siriana non ha ricevuto tutto il sostegno che meritava e il suo piano di pace, a partire dal cessate il fuoco, non è stato mai attuato. Annan ha spiegato in una conferenza stampa come l’intransigenza del governo siriano, il continuo rifiuto di applicare il piano in sei punti, ma anche la crescente militarizzazione della campagna dell’opposizione e le divisioni della comunità internazionale non fanno che ostacolare una vera missione di pace laddove il sangue invece continua a scorrere.

“Il suo piano di pace è la più grande speranza per la Siria” – Per l’ex segretario generale dell’Onu, infatti, senza una pressione internazionale seria, decisa e unita è impossibile per lui come per chiunque altro spingere le autorità siriane e l’opposizione a dare il via a un processo politico. La decisione di Kofi Annan è stata annunciata e commentata con rammarico dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon il quale ha comunque espresso la “più profonda gratitudine ad Annan per gli sforzi determinati e coraggiosi posti in essere in qualità di inviato speciale”. Ora bisognerà trovare un’altra persona che prenda il posto di Annan, ma il suo piano di pace continuerà a rimanere “la più grande speranza del popolo siriano”.

La Casa Bianca punta il dito contro Cina e Russia – Le dimissioni del Nobel per la pace sono state commentate duramente dalla Casa Bianca: per gli Stati Uniti, infatti, la resa di Annan mette in luce il fallimento di Russia e Cina all’interno del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il portavoce Jay Carney, inoltre, ha ancora una volta sottolineato che Bashar al Assad deve farsi da parte. Dal canto suo la Cina, che insieme a Mosca ha posto il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha espresso come tutti gli altri “rammarico” per l’annuncio delle dimissioni affermando di voler continuare a “lavorare per una soluzione politica” del conflitto. Si continua a sostenere l’Onu “nel suo importante ruolo per trovare una soluzione appropriata in Siria”.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views