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Le misure dell’Onu per la Siria: in una bozza l’ultimatum ad Assad

Dieci giorni di tempo per mettere fine ai bombardamenti, pena sanzioni economiche e diplomatiche. Kofi Annan ha annunciato che nei prossimi giorni le misure saranno decise. Intanto la Casa Bianca boccia il piano del coinvolgimento dell’Iran e di Assad.
A cura di Susanna Picone
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Dieci giorni di tempo per mettere fine ai bombardamenti, pena sanzioni economiche e diplomatiche. Kofi Annan ha annunciato che nei prossimi giorni le misure saranno decise. Intanto la Casa Bianca boccia il piano del coinvolgimento dell’Iran e di Assad.

La crisi in Siria mette al lavoro il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che sta discutendo ciò che va intrapreso per mettere fine agli orrori che da troppi mesi stanno devastando il Paese guidato da Bashar al Assad. Secondo quanto annunciato dall’inviato dell’Onu e della Lega Araba, Kofi Annan, nei prossimi giorni saranno decise le misure da mettere in atto, mentre al Palazzo di Vetro i Paesi occidentali hanno preparato una bozza di risoluzione che annuncia un ultimatum a Damasco e che minaccia delle nuove sanzioni. Secondo quanto è circolato, Assad ha dieci giorni di tempo per smettere di utilizzare le armi pesanti contro le città ribelli, pena l’imposizione “immediata” di sanzioni economiche e diplomatiche, come previsto dall’articolo 41 della Carta dell’Onu. Un’altra bozza, da quanto si apprende non ugualmente incisiva e senza misure concrete per garantire l’applicazione del piano di Annan, è stata presentata dalla Russia.

Gli Usa bocciano il piano di pace di Kofi Annan – L’ipotesi di un governo di transizione con la presenza di Bashar al Assad sarebbe accettata, secondo quanto emerge dalle parole di Kofi Annan, dal presidente siriano ma trova l’assoluta contrapposizione della Casa Bianca. Dagli Usa hanno fatto sapere, infatti, che ormai Assad ha perso ogni credibilità per cui il processo di transizione della Siria non può prevedere la sua presenza. Una bocciatura, dunque, all’accordo che Kofi Annan aveva trovato con Assad nel corso del suo viaggio a Damasco. Bocciatura della Casa Bianca anche per quanto riguarda la necessità che l’inviato dell’Onu aveva annunciato di coinvolgere l’Iran per la risoluzione del conflitto in Siria: secondo quanto detto dal portavoce Jay Carney, il ruolo di Teheran in Siria non è stato produttivo e non potrà essere costruttivo. Tese anche le relazioni con la Russia che ha fatto sapere di voler rispettare il contratto che prevede la fornitura alla Siria del sistema di difesa antiaerea.

Intanto in Siria si continua a morire – Mentre si discute di come mettere fine al lago di sangue nel Paese di Assad la mattanza continua. Secondo i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione, il bilancio di ieri è di 34 vittime. Ci sarebbero stati nuovi bombardamenti, nuovi scontri tra le forze di Bashar al Assad e dei ribelli. Le vittime si sarebbero registrate tra Damasco, Daraya, un sobborgo della capitale, e ad Ain Larouz, nella provincia settentrionale di Idlib.

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