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Incendio su un treno ad Ancona: aviere salva vita a un passeggero

Il principio di incendio a bordo del treno regionale 7091 che collega Ancona a Fabriano. Tutti salvi i passeggeri a bordo del convoglio.
A cura di Davide Falcioni
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Paura questa mattina a bordo del treno regionale 7091 che collega Ancona a Fabriano: un principio di incendio si è sviluppato dal locomotore all'altezza della Galleria di Passo Varano. Le fiamme sono state spente dal personale di bordo con gli estintori, ma alcuni dei 15 passeggeri, subito scesi a terra, sono rimasti lievemente intossicati e si sono stati portati in ospedale. Non ci sono feriti. Sembra che l'incendio sia stato causato da uno sversamento di olio sul motore. Sul posto i vigili del fuoco. La linea è stata riaperta.

Dalla centrale del 118 hanno spiegato che per precauzione quasi tutti i passeggeri sono stati accompagnati da ambulanze negli ospedali di Ancona, Senigallia e Osimo, con una sospetta sindrome da intossicazione. Le loro condizioni comunque sono buone, e si presume che a breve saranno dimessi. L'incidente, su cui sta conducendo accertamenti la Polizia ferroviaria, si è verificato poco dopo le 7:30 del mattino. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto le fiamme erano già state domate. Il treno è stato condotto nella stazione di Passo Varano, e alle 9:40 la circolazione ferroviaria è ripresa regolarmente.

E' stato Alessandro, un aviere dell'Aeronautica Militare di 23 anni, a raccontare i momenti di panico: "Mentre uscivano a piedi dalla galleria, tra il fumo denso e luci d'emergenza inesistenti, ho sentito chiedere aiuto e sono tornato indietro a prendere un passeggero che non riusciva a respirare bene". Dalla stanza del Pronto Soccorso dell'ospedale del capoluogo marchigiano dove è tenuto in osservazione per l'intossicazione subita sotto la galleria, il giovane ripercorre il salvataggio: "L'uomo sarebbe morto, lo tenevo sotto braccio mentre uscivamo dal tunnel ed è caduto due volte". "Per riprendere il passeggero che ha 40-50 anni e si chiama Alessandro come me – ha riferito il 23enne ancora alle prese con un forte mal di testa per il fumo inalato – sono tornato indietro di 100 metri in mezzo al fumo. All'inizio pensavo fosse una signora perché la voce non si sentiva bene a causa delle difficoltà respiratorie. Le luci erano spente, non si vedeva nulla, per fortuna avevo la torcia del cellulare e facevo il conto alla rovescia con le indicazioni chilometriche scritte all'interno della galleria. Abbiamo camminato oltre 2 km prima di arrivare fuori: io tenevo il foulard sulla bocca, l'altro si copriva con una sciarpa ma camminava a fatica".

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