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Incendio in Val di Susa, brucia presidio No Tav: “E’ un attentato mafioso”

La baracca, rifugio utilizzato dagli oppositori della linea ad alta velocità Torino-Lione, è andata completamente distrutta. All’interno non c’era nessuno. L’accusa del movimento: “E’ un attentato doloso”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Questa notte, venerdì 1 novembre 2013, il presidio No Tav di Vaie ha subito un attentato incendiario. Il fuoco per mano dolosa e mafiosa è stato appiccato in modo vigliacco nella parte posteriore e nascosta del presidio”. E' quanto si legge in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale notav.info. Nonostante il rapido intervento dei militanti e successivamente dei vigili del fuoco, la baracca è stata completamente distrutta. Non ci sono stati feriti perchè, fortunatamente, il presidio era vuoto quando è stato appiccato l'incendio.  "Alcuni ragazzi di Pesaro in questi giorni avrebbero dormito proprio in questo presidio – si legge sul sito –  ma per un impegno improvviso avevano rinunciato al loro viaggio in Val Susa". C'è da dire che gli stessi pompieri non hanno trovato alcun innesco. Sul fatto ora indagano i carabinieri.

"La mia solidarietà agli attivisti No Tav di Vaie per l'incendio del loro presidio. Chi ha compiuto questo gesto è un delinquente" scrive Stefano Esposito, parlamentare del Pd, sui social network. Esposito è conosciuto per le sue posizioni a favore della linea ad alta velocità e ha spesso innescato polemiche con il movimento che si oppone alla ferrovia Torino-Lione. I delinquenti che hanno compiuto questo nuovo attentato alimentano il clima già torbido e pericoloso che si registra in valle": lo dichiara Antonio Ferrentino, consigliere provinciale della Valle di Susa e sindaco di sant'Antonino. "Confido – conclude – che le forze dell'ordine riescano ad individuare i responsabili".

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