Ilva Taranto, nuovo allarme del ministero: “Rischi neurologici per i bambini”
Un nuovo allarme dal Ministero della Salute è stato presentato a Roma in riferimento ai rischi che comporterebbe l’esposizione all’Ilva di Taranto. Nel rapporto è stato riscontrato "un aumento delle malattie neurologiche dei bambini". "Per quanto riguarda l'esposizione a metalli con proprietà neurotossiche in fluidi e tessuti di soggetti in età evolutiva (6-11 anni), lo studio dell'Iss di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti a Taranto – si legge nel rapporto – ha permesso di rilevare una situazione di potenziale presenza di disturbi clinici e preclinici del neurosviluppo nell'area di Taranto, non riconosciuti e non adeguatamente sottoposti ad interventi preventivi, terapeutici e riabilitativi".
Come evidenzia l’edizione barese di Repubblica, i risultati dello studio sarebbero in linea con i dati epidemiologici mondiali sulle patologie del neurosviluppo comprendenti autismo, disturbi dell'apprendimento e del comportamento, che interessano il 10-15 per cento delle nascite. "Ma i disturbi osservati sono maggiormente evidenti nelle aree in prossimità delle emissioni industriali calcolata in riferimento ai camini di emissione Ilva, nelle cui adiacenze insistono anche una raffineria ed un cementificio" scrivono i ricercatori. "E' una notizia di una gravità senza precedenti" ha commentato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che critica il governo per la mancata approvazione del'emendamento pro Taranto che avrebbe garantito 50 milioni alla sanità del capoluogo. “Siamo particolarmente indignati da quanto è accaduto – ha continuato Emiliano – perché i 50 milioni destinati al rafforzamento della sanità tarantina si sarebbero potuti ripristinare nel corso dell'esame al Senato, così come affermato da Renzi e De Vincenti, se non fosse stata messa la fiducia poche ore fa e quindi quell'emendamento che avevano promesso non è più possibile".