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Il vigile urbano che posta su Facebook la foto sugli “zingarelli da sgomberare”

Il giornale online “Zero in Condotta” denuncia la condotta “razzista” di un agente della Municipale di Bologna. All’uomo piace documentare le sue operazioni sul social network, con parole per lo meno inopportune nei confronti dei rom.
A cura di Biagio Chiariello
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Una fotografia che immortala il servizio di "visita" in un campo rom svolto dalla "sua" pattuglia. Accanto, la didascalia sugli “zingarelli da sgomberare”. E' solo una delle diverse pubblicazioni su Facebook  di un agente di polizia municipale di Bologna, Giovanni T., che ha l'abitudine di documentare le proprie gesta sul popolare social network, con parole non proprio gradevoli nei confronti degli extracomunitari. Un' abitudine di cui si è accorto il quotidiano on line autogestito "Zero in condotta", che oggi lo denuncia pubblicamente in una nota dal titolo "Sono razzista e me ne vanto". Nella nota, Zic cita alcune foto e commenti dal profilo Facebook dell'agente (che è pubblico e accessibile a tutti) ed esprime indignazione per il fatto che persona "che indossa una divisa" dimostri "atteggiamenti simili a quelli degli ultras della Pro Patria che insultano Boateng perchè ha la pelle scura". Il quotidiano online sottolinea, inoltre, come il vigile urbano abbia messo un Mi piace dove un suo amico, riferendosi allo sgombero dei rom, ha fatto questo commento in dialetto, "Averana fa una bott! Bummeeeeeeeee!!! Averna zumpa' i ntistin da fora!", ovvero "Dovrebbero esplodere in un solo colpo", "Dovrebbero dovrebbero saltar loro fuori le budella". Un altro Mi piace, poi, Giovanni T. lo mette sotto la frase "Puzzano e rubano, ana fa una botta". E quando una terza persona posta un commento per far notare che sono povera gente, il vigile urbano replica cosi': "Ospitali tu". Oltre alla foto relativa allo sgombero, nel profilo Facebook di Giovanni T., originario della Calabria, ce ne sono altre. In una, datata 27 marzo, viene immortalato un controllo notturno fatto dai vigili urbani ad alcuni clochard che dormivano sotto i portici di Bologna. All'immagine si accompagna questo commento: "Gli zingari dormono e noi al lavoro. Ma tra poco non dormiranno neanche loro".

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