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Opinioni

Il Governo del #cambiaverso è di nuovo nella palude

Mentre il percorso di revisione costituzionale si conferma pieno di ostacoli (e decisamente lungo), il Governo Renzi sembra immerso nella palude di Camera e Senato. E non è detto che uscirne forzando i tempi sia la cosa migliore.
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Questa mattina il ministro Padoan, nel corso della sua informativa sul rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, ha confermato l'intenzione di rendere permanente il bonus di 80 euro in busta paga, inserendo il provvedimento nella prossima legge di stabilità (che dovrebbe valere una ventina di miliardi e che potrebbe essere presentata con largo anticipo, forse per evitare il caos in stile Saccomanni – Letta). Per la verità, si sta discutendo molto in queste ore su ciò che il ministro non ha detto: in particolare su cosa si intenda nel concreto col "rafforzare le misure di bilancio per il 2014 a causa dell’emergere di uno scarto tra le previsioni di primavera" e su come il Governo immagini di evitare una manovra correttiva, data questa situazione. Ma allo stesso modo non è sfuggito a molti che l'insistere sulla comunicazione degli 80 euro, definita da Renzi come la più grande operazione di giustizia sociale della storia repubblicana, rappresenti quasi un limite per un Governo partito con l'intenzione di #cambiareverso in settimane, anzi giorni, anzi minuti e finito ben presto impantanato a Palazzo Madama e Montecitorio.

Roberto Turno, sul Sole24Ore fa un bilancio piuttosto chiaro sulle questioni in sospeso, sul pantano da cui nemmeno Renzi riesce ad uscire: "La vecchia Pa da rottamare, la competitività, la custodia cautelare, il bonus cultura fanno un poker di decreti sulle spine. Naturalmente con il Senato da cancellare e la legge elettorale tutta da rifare. E ancora i semplici disegni di legge con la delega-lavoro – il Jobs act 2 – e quella per la burocrazia semplice che vorrebbero decollare". A questo elenco per la verità andrebbero aggiunte alcune questioni tutt'altro che marginali, che potrebbero avere ripercussioni anche sul lavoro parlamentare: il Patto per la Salute che non convince, la vertenza Alitalia che è tutt'altro che chiusa, la questione dei Fondi all'editoria e del cosiddetto equo compenso, le porte chiuse in Europa (è abbastanza evidente come a Renzi non sia riuscita la stessa operazione fatta per l'approdo a Palazzo Chigi), lo stentato percorso di Garanzia Giovani, Piano Casa ed edilizia scolastica ed i tanti, troppi limiti del progetto di riforma della Scuola.

Insomma, è già finita la luna di miele? Lo diranno i prossimi mesi, che saranno cruciali sia per quel che concerne la chiusura del percorso parlamentare dei provvedimenti elencati, sia dal punto di vista della comunicazione e del rapporto con l'opinione pubblica (ovviamente un ruolo decisivo lo avrà il reparto "comunicazione" renziano, sotto tono in queste settimane dopo il botto delle Europee, più per assenza di contenuti che per colpe proprie). E sarà fondamentale capire quale strada sceglierà il Governo, o meglio quale prassi: se quella della fiducia, già ampiamente battuta, dell'ampliamento organico della maggioranza o quella del compromesso a tutti i costi, con altre anime della maggioranza e con le parti sociali.

E, in tal senso, la tensione sulle riforme costituzionali è un problema ulteriore (al netto della valutazione di merito su una riforma che mostra limiti enormi e rischia di aprire ulteriori fronti di conflittualità, tanto all'interno della maggioranza quanto tra l'opinione pubblica). C'è infatti un aspetto non marginale, relativo alla tempistica dei provvedimenti. A mero titolo esemplificativo, questo è il calendario del Senato nelle prossime settimane, come deciso dalla conferenza dei capigruppo: il Senato resterà aperto fino all'otto agosto, il decreto legge sulla competitività è calendarizzato dal 24 luglio, quello cultura e turismo dal 28 e a seguire quello sulla pubblica amministrazione (tutti in scadenza). A ciò, bisogna aggiungere non solo il tempo in cui verrà approvata in prima lettura la riforma Renzi – Boschi (se e come…), e infine la discussione sull'Italicum, "promessa" da Renzi per i primi giorni di agosto. Ecco, il rischio di "bucare" qualcosa non è mai stato così concreto…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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