Ignazio Visco si sfila: non sarà lui a guidare l’eventuale governo tecnico

Negli ultimi giorni Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, è stato più volte chiamato in causa come possibile successore di Mario Monti alla guida di un nuovo esecutivo tecnico, in grado magari di approvare qualche riforma fondamentale e proseguire nell'azione avviata durante la fase finale della passata legislatura. Una chiamata al capezzale della politica in piena emergenza cui Visco difficilmente risponderà, come peraltro già anticipato nei giorni scorsi. Ad ulteriore riprova della sua volontà di continuare a guidare la banca centrale, arrivano alcuni passaggi della sua lectio magistralis tenuta all'Accademia dei Lincei di Milano.

"La legittimazione delle banche centrali viene dalla competenza, dalla moderazione, dall'orientamento al medio lungo periodo, dal rifiuto di assumere compiti esulanti dai propri ruoli primari […] La stabilità finanziaria si è riproposta come obiettivo fondamentale della politica economica e le banche centrali sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale". Parole criptiche per indicare con ogni probabilità la sua decisione di continuare a guidare Bankitalia, la cui funzione resta comunque cruciale in un momento del genere. Del resto, le condizioni sono decisamente cambiate rispetto a quelle che resero possibile l'esperienza del Governo Monti e si tratterebbe di un tentativo complesso e destinato al fallimento. In ogni caso, probabilmente non sarà Visco a guidare un eventuale esecutivo tecnico, via d'uscita solo teorica allo stallo della politica e soluzione di emergenza nel caso in cui Bersani dovesse fallire nel suo proposito di governare grazie al sostegno dei parlamentari eletti nelle fila del Movimento 5 Stelle.