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Regeni, dubbi sulla data della morte. Forse era ad una festa prima di sparire

Giulio sarebbe stato ucciso da un colpo ricevuto in testa, secondo quanto risulta dall’esame autoptico effettuato a Roma: “Riscontrate numerose lesioni e abrasioni”. Inizialmente si pensava che fosse stato rapito mentre si stava recando a una festa, ma un giornale egiziano afferma che invece a quella festa il giovane fu visto.
A cura di Susanna Picone
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I genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni.
I genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni.

Niente odio né rabbia, nessun desiderio di vendetta: non è quello che provano in questo momento Claudio e Paola Regeni, i genitori di Giulio, 28enne barbaramente ucciso in Egitto. Ieri la mamma e il papà di Giulio Regeni sono tornati in Italia dal Cairo con il loro ragazzo in una bara e, nonostante il terribile dolore per quanto accaduto, hanno dato una straordinaria testimonianza di dignità e umanità. La coppia è stata ospitata nella stanza del cerimoniale dell'aeroporto di Fiumicino e, mentre venivano espletate le varie formalità di rito, ha parlato con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. A Fiumicino i genitori di Giulio hanno accolto anche l’ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy, venuto a porgere le condoglianze del suo Paese, e a comunicare “l’impegno personale del presidente Al-Sisi” per fare chiarezza sulla morte del ragazzo. “Ci fa piacere che sia qui, ambasciatore, perché nostro figlio Giulio, lo sa?, aveva tanti amici in Egitto. L’Egitto era un Paese che lui amava, un popolo che amava e noi per questo, ora, verso il popolo egiziano, non nutriamo rabbia né odio”, è quanto – riporta il Corriere della Sera – hanno detto all’ambasciatore.

“Giulio ci ha insegnato a vivere nella condivisione” – “Giulio con la sua vita ci ha insegnato molto: ci ha insegnato a vivere nella condivisione, a lottare per un mondo libero — così ancora la mamma e il papà alle autorità italiane —. Un mondo basato sull’accoglienza e non sul rifiuto, non sullo scontro. Così, noi adesso continueremo a vivere portando avanti il suo esempio. Continueremo a seguire la traccia che lui ci ha lasciato”. Giulio – hanno detto i suoi genitori – era convinto che gli scontri per opinioni differenti non abbiano alcun senso. “Il nostro Giulio credeva in un mondo libero: forse non a caso aveva scelto proprio l'Egitto. Per aiutare quel Paese a diventare democratico”, così ancora la coppia.

Giulio morto per frattura cervicale. Martedì il funerale – I genitori di Giulio hanno poi raggiunto con la salma l'ospedale Umberto I. Secondo quanto emerso dall’autopsia il 28enne è morto per la frattura di una vertebra cervicale causata da un violento colpo al collo. I medici legali hanno inoltre riscontrato altre fratture evidenti sul corpo del giovane. Intanto il pm Sergio Colaiocco ha firmato stamani il nullaosta per la restituzione ai familiari della salma. Domani il cadavere del 28enne sarà trasferito in Friuli. Martedì ci sarà il funerale.

Dubbi sulla data della morte – Durante l'autopsia sul corpo del ragazzo non è stato possibile stabilire ufficialmente la data del decesso. Sono stati valutati i primi fenomeni cadaverici trasformativi e ora gli inquirenti sono in attesa dell'esito degli esami di laboratorio, che potranno durare anche diversi giorni. A quel punto si saprà di più sulla data della morte, elemento ritenuto importante dagli investigatori per la ricostruzione della vicenda.

"Giulio era ad un festa prima di morire" – Il quotidiano filo-governativo egiziano, Al Ahram, riferisce inoltre che prima di sparire il 25 gennaio Giuliosi trovava a una festa di compleanno "in compagnia di un certo numero di amici". In precedenza era emerso che la vittima fosse diretta, ma mai giunta, alla festa perché rapita durante il tragitto nel centro del Cairo prima delle 20. "Le indagini degli uomini della Sicurezza hanno analizzato gli ultimi momenti prima della scomparsa della vittima – si legge sul quotidiano -. Si è constatato che egli era a una festa in compagnia di un certo numero di amici. Poi è scomparso". Sempre secondo Al Ahram "gli inquirenti esaminano tutte le amicizie della vittima, sia con egiziani sia con stranieri residenti al Cairo, e i luoghi che Regeni frequentava".

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