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I circensi si ribellano a legge che vieta di lavorare con gli animali: “Il nostro è un lavoro nobile”

Una manifestazione dei circensi al Pantheon: chiedono lo stralcio del circo dal disegno di legge 2287-bis, che prevede il divieto dell’utilizzo degli animali, domestici e no, negli spettacoli.
A cura di Annalisa Cangemi
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Via gli animali dal circo, ed è subito protesta degli addetti del settore: ieri in piazza al Pantheon si è svolta la manifestazione dei circensi, che chiedono lo stralcio del circo dal disegno di legge 2287-bis sul Codice dello Spettacolo (La relatrice è Rosa Maria Di Giorgi del Pd), il Ddl che mira a eliminare tutti gli animali dagli spettacoli, sia che si tratti di animali esotici o di animali domestici. Un'incongruenza, secondo l'Ente Nazionale Circhi, perché i cavalli per esempio continueranno a essere impiegati in occasioni di palii, maneggi e altre feste. Secondo Buccioni, il presidente dell'Ente, il provvedimento, che verrà discusso in Senato nei prossimi giorni,  risponde solo alla "logica di accontentare il mondo animalista", mentre "sono rimaste fuori dal Ddl tutte le urgenze per le quali il mondo del circo attende da decenni una risposta: la mancanza di piazze attrezzate e i ridicoli finanziamenti al settore". Si tratterebbe di una legge ideologica insomma, che avrebbe come risultato quello di spostare le 2000 bestie, quasi tutte nate in cattività, che si trovano in Italia nei centri di recupero dedicati, centri che però inItalia non sono ancora normati da alcuna disciplina.

Un braccio di ferro tra gli artisti, difesi dal senatore Carlo Giovanardi, e il Ministero dei beni e delle attività culturali, che fino al 2014 destinava al circo "tradizionale" in media tre milioni di euro all’anno. "Una tradizione antica, bella, nobile, che rispetta le leggi"- ha detto Giovanardi – "E le norme sugli animali sono severissime". E poi, rivolto a Silvio Berlusconi, vicino agli animalisti: "Mi rifiuto di credere che un liberale come te voglia la distruzione del circo attraverso assurde proibizioni, lasciando a pochi ricchi la possibilità di viaggi in paesi esotici dove purtroppo lì davvero per gli animali ogni giorno diventa una lotta feroce per la sopravvivenza". Per gli operatori del circo il graduale calo delle sovvenzioni ha schiacciato un settore che riceve sempre meno il sostegno del pubblico.

La legge sulla graduale eliminazione degli animali dai circhi, ha ottenuto il plauso della Lav, la Lega antivivisezione, che lo scorso febbraio, con una ricerca commissionata al Censis, ha fotografato lo stato del settore in Italia, e ne ha dimostrato la crisi. Quello che è emerso è che il 71% del pubblico (dati Eurispes) preferisce un circo "contemporaneo", con giocolieri, clown e trapezisti, ma che metta al bando gli animali. Secondo la Lav, infatti, la legge di riferimento per i circhi risale al 1968 (legge 337), e non tiene conto della sensibilità verso il mondo animale che in questi anni è maturata. La legge in Italia è anacronistica se consideriamo quello che avviene negli altri Paesi. Secondo la Lav, L'Italia si trova in compagnia di Francia, Germania, Romania e Irlanda: in tutti questi Stati non vi è alcuna restrizione. Mentre a Cipro, Malta, in Grecia e Regno Unito è vietato l'uso di animali nelle esibizioni. L'utilizzo nei circhi è invece parzialmente concesso in Austria, Belgio, BulgariaCroazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lussemburgo e Polonia.

La politica che fa della difesa degli animali il proprio core business strizza l'occhio al mondo degli ambientalisti, un bacino ghiotto di voti. Per questo nascono movimento come quello della deputata azzurra Michela Brambilla, Movimento animalista, nato sotto l'egida di Silvio Berlusconi, anche se la deputata rivendica l'indipendenza dal partito. E su questo tema si contende il primatocon il M5s, che con il deputato Vittorio Ferraresi, firmatario di una legge incardinata in Commisione Giustizia lo scorso 29 giugno. Ai microfoni di Fanpage.it Ferraresi ha spiegato che "La proposta pone al centro la tutela dell'animale come essere senziente, non tutelando solo come oggi accade il sentimento umano nei confronti degli animali". Introduce poi un inasprimento delle pene per i reati esistenti, come attività di contrasto ai traffici illegali di animali e specie esotiche e nuove fattispecie di reato come quello della zooerastia.

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