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Gli stipendi d’oro della politica: ecco quanto guadagnano consiglieri e assessori regionali (INFOGRAFICA)

Ma quanto ci costa la politica regionale? Scopriamo quanto guadagnano consiglieri, assessori e membri di commissione, regione per regione.
A cura di Redazione
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Regione-Lazio-Consiglio

Nel momento di massima recrudescenza dello scandalo che ha travolto il Pdl del Lazio e mentre le Fiamme Gialle stanno cominciando a compiere accertamenti sul Consiglio Regionale della Campania, si torna a parlare dei costi esorbitanti della politica. Sotto la lente di ingrandimento le spese delle Regioni italiane, già interessate dalla spending review del Governo Monti e solo in parte già "ridimensionate" negli ultimi mesi. Il quadro che emerge è quello di enti interessati da un flusso di denaro enorme, in gran parte dei casi affidato alla gestione "personale" o dei singoli partiti, che  conservano come ben saprete un ampio margine di autonomia nella gestione finanziaria. Al di là però delle derive ai limiti della legalità, è interessante confrontare anche quanto guadagnano i rappresentanti regionali, sottolineando le differenze fra le varie regioni in termini strettamente "quantitativi".

Abbiamo provato a mettere dunque a confronte le retribuzioni di tre "figure" della politica regionale (e non solo): assessori, consiglieri e membri di commissione (prendendo come riferimento la retribuzione del vice – presidente). I numeri sono ricavati dalla tabella resa pubblica dalla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e Province autonome, elaborati spersonalizzando il dato e prendendo a riferimento, per quanto riguarda il rimborso spese, il valore massimo teoricamente possibile. Va detto che il dato finale tiene conto sia dell'importo netto in busta, sia dei "rimborsi spese di cui alla lettera b dell'art. 52 del TUIR, cioè quei rimborsi spese variamente forfettizzati, che ai sensi della norma citata del TUIR ciascun Consiglio regionale sottrae, a seguito di deliberazione dell'organo competente, all'imposizione fiscale ai fini IRPEF, essendo gli stessi non imponibili". Il dato evidenziato non tiene però conto dei cosiddetti "rimborsi spese a piè di lista", ovvero relativi alle spese effettivamente sostenute e documentate (in molti casi oggetto dei controlli dell'autorità giudiziaria), né delle cifre assegnate ai diversi gruppi consiliari (al centro dello scandalo Fiorito). Cifre estremamente consistenti delle quali ci occuperemo nelle prossime settimane.

Un'ultima precisazione è relativa all'intervallo temporale di cui si è tenuto conto. L'aggiornamento della tabella è del luglio 2012, ma è doveroso sottolineare che gran parte delle Regioni italiane ha approvato riduzioni dal 10 al 20% degli emolumenti e tagli al numero di assessori e commissioni. Modifiche che entreranno in vigore a partire dalla prossima consiliatura e che complessivamente, secondo stime parziali, porteranno alla riduzione delle spese di circa un 15%. Allo stato attuale però il quadro è questo (tra parentesi il numero di assessori, commissioni e consiglieri):

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