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Germania, tribunale dice no a una donna che voleva andare a scuola col niqab

Una giovane donna voleva poter andare a scuola indossando il velo islamico che lascia vedere solo gli occhi. Ma un tribunale ha respinto il suo ricorso.
A cura di Susanna Picone
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Dopo giorni di polemiche su veli e burkini a Osnabrueck, in Germania, un tribunale amministrativo ha respinto il ricorso di una donna tedesca musulmana che voleva poter partecipare alle lezioni di una scuola serale portando il niqab, il velo islamico che nasconde il volto lasciando vedere solo gli occhi. Lo riferisce l'agenzia Dpa citando fonti ufficiali del Tribunale. La giovane donna, che ha diciotto anni ed è originaria di uno Stato della ex-Jugoslavia, non si è presentata all'udienza a causa dell'attenzione dei media resa forte da un dibattito in corso in queste settimane sul diritto o meno di portare il burqa. Secondo il tribunale tedesco il diritto a un'adeguata istruzione degli alunni, di cui fa parte anche la comunicazione non-verbale del volto, prevale sul diritto di manifestare il proprio credo religioso. In Germania nei giorni scorsi è intervenuta nel dibattito sul velo anche la cancelliera Angela Merkel, che ha detto di essere favorevole a un divieto parziale del burqa, definito “un ostacolo all’integrazione”.

Le polemiche dei giorni scorsi – Da parte sua il ministro dell'Interno tedesco, Thomas De Maiziere, è intervenuto sulla questione parlando di un “ottimo compromesso” raggiunto nel Paese: “Abbiamo una posizione politico-sociale che va contro chi indossa il burqa ma sulla base della nostra Costituzione non vogliamo e non possiamo vietare in assoluto l'uso del burqa. Quindi, laddove è necessario mostrare il proprio volto per il funzionamento della nostra società, allora pretendiamo che non ci sia il burqa: nelle scuole, negli asili, negli uffici cittadini, durante le manifestazioni pubbliche e se si ricopre una carica nella vita pubblica”. La polemica dei giorni scorsi è arrivata anche in Italia, dove il governo ha fatto sapere che non ci sarà alcun divieto come in Francia.

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