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Finmeccanica, l’ex ad Orsi condannato in appello a 4 anni e mezzo

I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno riformato la sentenza di primo grado del processo a Finmeccanica per le presunte tangenti per l’appalto da 560 milioni di euro per 12 elicotteri venduti all’India nel 2010. Bruno Spagnolini condannato a quattro anni.
A cura di Susanna Picone
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L'ex presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi e l'ex numero uno di AgustaWestland Bruno Spagnolini sono stati condannati rispettivamente a quattro anni e mezzo e a quattro anni in appello a Milano nell'ambito del processo con al centro presunte tangenti per un appalto da 560 milioni di euro per la vendita al governo di Delhi di dodici elicotteri. Il pg aveva chiesto di condannare Orsi e Spagnolini rispettivamente a sei e cinque anni di carcere. Le accuse nei loro confronti sono corruzione internazionale e false fatturazioni. Durante la requisitoria l’accusa aveva cercato di smontare la sentenza dei giudici di primo grado e i motivi di appello della difesa. In primo grado i due dirigenti erano già stati condannati, con pena sospesa, per le accuse di false fatture, mentre erano stati assolti dall'accusa di corruzione internazionale.

La difesa: “Sentenza di condanna inspiegabile” – Ora i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno riconosciuto il reato di false fatturazioni in relazione solo ai contratti con la Ids Tunisia per gli anni tra il 2008 e il 2011 per oltre 14 milioni di euro. Hanno inoltre revocato la sospensione condizionale a entrambi e a Giuseppe Orsi non hanno concesso le attenuanti generiche. Per i due, inoltre, è stata disposta una confisca complessiva di 7,5 milioni di euro. I giudici hanno anche stabilito che gli imputati debbano versare all’Agenzia delle Entrate, che si è costituita parte civile, una provvisionale di 300.000 euro. “Questa condanna è inspiegabile” così l'avvocato del manager, Ennio Amodio, annunciando ricorso in Cassazione. Le difese avevano sollecitato la conferma dell'assoluzione in primo grado dalla corruzione internazionale e la riforma della condanna per false fatture in “assoluzione perché il fatto non costituisce reato”.

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