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Fassina dice addio al PD: “Necessario costruire una sinistra di governo”

Fassina: “La scelta del governo di porre il voto di fiducia sul disegno di legge sulla scuola è uno schiaffo al parlamento e all’universo della scuola”.
A cura di Davide Falcioni
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Non si può dire che non fosse nell'aria da tempo, ma di certo l'annuncio di Stefano Fassina di dire addio al Partito Democratico è giunto inaspettato: senza note ufficiali alla stampa, né porte sbattute, ma semplicemente partecipando a un incontro con gli iscritti del circolo PD di Capannelle, a Roma. Nell'annuncio, tuttavia, Fassina non ha risparmiato accuse ai vertici del suo ormai ex partito: "Io credo che sia il momento, per quanto mi riguarda, di prendere atto che non vi sono più le condizioni per andare avanti nel Pd e insieme ad altri proveremo a costruire altri percorsi. Altri percorsi che portano non a una testimonianza minoritaria ma a fare una sinistra di governo su una agenda alternativa".

Stefano Fassina era da mesi in rotta con il segretario del partito e capo del Governo Matteo Renzi. A quanto pare la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione del premier di porre la fiducia sulla riforma della scuola: "La scelta del governo di porre il voto di fiducia sul disegno di legge sulla scuola è uno schiaffo al parlamento e all'universo della scuola che in questi mesi si è mobilitato per un intervento innovativo e di riqualificazione della scuola pubblica. Il testo del maxi emendamento predisposto dal governo si limita a qualche ritocco cosmetico. Il Pd mette la fiducia su un testo che contraddice profondamente il programma sul quale siamo stati eletti. Un testo ispirato nel suo principio guida alla riforma Aprea, sottosegretaria del governo Berlusconi. È inaccettabile il ricatto sulle stabilizzazioni".

L'addio di Fassina al Partito Democratico, di cui in passato è stato responsabile economico, arriva a due giorni dal lancio da parte di Pippo Civati di Possibile, associazione che si pone come obiettivo proprio il rilancio di una sinistra forte. Era stato proprio Civati domenica a rivolgersi all'ex sottosegretario: "Grazie Stefano, per le tante battaglie combattute insieme". Al termine di quell'incontro, Fassina aveva replicato: "Bisogna ricostruire un campo largo di centrosinistra per provare a riportare a sinistra l'iniziativa politica, quella parte di popolo democratico che a partire dalle Regionali in Emilia-Romagna non è andata a votare e che votava Pd" ma "ha trovato le scelte del Pd sul lavoro, sulla scuola profondamente contraddittorie con il programma del partito".

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