304 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ecco perché è difficile imparare le lingue straniere da adulti

Uno studio universitario spiega che l’area neurale che elabora i suoni fonetici si “arrugginisce” molto presto rendendo più difficile riconoscere suoni assenti nella lingua madre.
A cura di A. P.
304 CONDIVISIONI
Immagine

Imparare le lingue da adulto è incredibilmente molto più difficile che farlo da piccoli. La regola che in molti sanno per averla sperimentata personalmente ora ha una giustificazione scientifica. Un recente studio universitario internazionale, realizzato in collaborazione tra  Università Aalto di Helsinki e Università del Salento e pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, infatti, dimostra che l'area neurale che elabora i suoni, cioè la corteccia uditiva, con il tempo e l'età si "arrugginisce"e lo fa anche in maniera piuttosto precoce rendendo più difficile riconoscere, comprendere e riprodurre suoni assenti nella lingua madre. Secondo la ricerca, coordinata da Elvira Brattico a Helsinki e diretta ma Mirko Grimaldi del Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio nel Salento, quindi non ci sarebbero differenze di sensibilità uditiva a suoni stranieri tra chi interrompe lo studio della lingua in terza media e chi la studia invece all'università.  In sostanza in entrambi i casi le cortecce uditive sono ormai già arrugginite e quindi richiedono molta più fatica per imparare le lingue.

Lo studio in età adulta non aiuta ad assimilare i suoni stranieri

Lo studio in particolare ha confrontato la sensibilità del cervello nel riconoscere e comprendere fonemi stranieri in persone con un livello elevato di studio della lingua e coetanei con un livello elementare. È emerso che la capacità della corteccia di sentire i suoni stranieri, distinguerli e riconoscerli è molto simile nei due gruppi, come se tanti anni di studio non riuscissero ad ammorbidire la rigidità di quell'area nella comprensione di suoni stranieri. Lo studio pone profonde implicazioni per la didattica delle lingue straniere sottolineando che "a prescindere dal livello di studio la corteccia si limita ad assimilare i suoni stranieri ai fonemi della lingua nativa, invece di distinguerli come nuovi". "Dunque, possiamo concludere che lo studio prolungato di una lingua straniera in età adulta nel contesto scolastico non produce nessun miglioramento rispetto alla capacità di discriminazione fonetica" spiegano i ricercatori.

304 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views