Ebola, a Sassari ancora 19 persone in isolamento. E la procura apre un’inchiesta
Nel giorno in cui Gino Strada, ospite al Wired Next Fest di Milano, ribadisce come “l’epidemia di Ebola in Africa sia sostanzialmente finita”, è la Procura della Repubblica di Sassari a riaprire il dibattito sulla gestione dell’emergenza in Italia. Come spiega Il Fatto, infatti, la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta per capire se siano stati commessi reati nella gestione delle procedure messe in atto dopo il contagio dell’infermiere di 37 anni, tuttora ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma. Per il momento non ci sono ipotesi di reato specifiche e nemmeno indagati, ma l’indagine intende fare chiarezza sulla “modalità di gestione del paziente” e affiancare quella interna dell’Asl.
In effetti, sono ancora 19 le persone in isolamento, fra medici, infermieri e tecnici di laboratorio e si registrano anche le proteste dei “condomini del palazzo in cui l’infermiere ha soggiornato, ospite dei suoi familiari, tra il rientro dall’Africa e il ricovero nel reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari”. La protesta nasce dal fatto di non essere stati informati della presenza dell’infermiere nel condominio, se non al momento della decontaminazione dell’appartamento: una gestione che ha provocato enormi polemiche e che ha gettato nel panico decine di persone, che temono di essere entrate in contatto col virus (ipotesi sempre depotenziata dal personale dell’Asl che ha ricordato come per il contagio sia necessario entrare in contatto con i fluidi corporali di un contagiato). Ora l’inchiesta cercherà di capire se ci sono state omissioni o errori, in particolar modo degli operatori sanitari. Intanto, le condizioni dell’infermiere sono giudicate “stabili” dai medici dello Spallanzani.
