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Duplice omicidio di Pordenone, le indagini si spostano in Svizzera e Slovenia

Il caso di Teresa e Trifone, i due fidanzati uccisi a Pordenone da un assassino ignoto, resta ancora un giallo. Gli investigatori indagano a fondo nella loro vita e per adesso non esclusa quasi nessuna ipotesi.
A cura di B. C.
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Proseguono a Pordenone le indagini per risolvere il caso sull’omicidio di Teresa e Trifone, coppia di trentenni conviventi uccisi a colpi di pistola fuori a una palestra  della cittadina. Gli inquirenti hanno spostato le ricerche anche in Svizzera e in Slovenia, luoghi che i ragazzi frequentava spesso. Nel Ticino c'è una pista legata soprattutto a Trifone e alla sua passione per la palestra e per il Cross Fit. Nella periferia nord di Lugano conosceva diverse persone. Teresa invece si esibiva come ballerina, per arrotondare, in alcuni locali in Slovenia. La pista "balcanica" porta a due ipotesi. L'omicidio su commissione o una vendetta. L’uomo infatti potrebbe essersi intromessa in una diatriba tra albanesi, facendo da paciere. Per gli inquirenti, in realtà, Teresa potrebbe essere sarebbe stata uccisa solo in quanto testimone dell'accaduto che poteva anche conoscere e riconoscere l'assassino.

La beffa delle telecamere finte

C’è da dire che le indagini sul duplice omicidio di Pordenone sono state complicate anche dalla beffa delle telecamere: si sperava che da esse potessero giungere informazioni importanti, anche se non fondamentali, ma si è scoperto che in realtà sono soltanto dei giocattoli. Finte, utilizzate come deterrente di fronte ad eventuali azioni criminali. Le telecamere si trovavano peraltro proprio sul Palazzetto dello sport di Pordenone, e una era situata esattamente sopra la Suzuki Alto dove sono stati freddati Trifone e Teresa. Ma non saranno utili in alcun modo alle indagini.

L'sms misterioso

Come detto gli investigatori stanno indagano a fondo nella vita della coppia. Secondo quanto rivelato dalla trasmissione Quarto Grado, l’attenzione è rivolta anche al telefono cellulare di Teresa ed ad un strano sms ricevuto. Era il 20 luglio 2014 quando la 30enne aveva confidato ad una sua amica tramite WhatsApp di aver ricevuto da un uomo una particolare offerta di lavoro. Una proposta in un locale di Riccione che però nascondeva un secondo fine. Una richiesta alla quale Teresa non aveva dato grande importanza: “Ma invece vuoi ridere? Un tipo mi aveva chiesto di lavorare a Riccione. Stavo spostando tutto di una settimana perché pagava davvero bene. Era solo un pervertito che si eccitava a farsi insultare al telefono… Vabbè, ahahah”.

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