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Cure “miracolose” per la Sla, torna libero Marino Andolina

Il medico Marino Andolina, già coinvolto nel caso Stamina, torna libero. Era stato arrestato con l’accusa di aver somministrato staminali a pazienti con malattie neurodegenerative.
A cura di Susanna Picone
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Il tribunale del Riesame di Brescia ha revocato gli arresti domiciliari a Marino Andolina, il medico triestino già coinvolto nel caso Stamina e poi arrestato nelle scorse settimane insieme ad altre quattro persone. Andolina era stato arrestato dai Carabinieri del Nas di Brescia al termine di una articolata indagine coordinata dalla Procura dislocata su tre province italiane: Trieste, Brescia e Milano. L'accusa era quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci potenzialmente pericolosi. Il numero due di Stamina Foundation avrebbe proposto e somministrato una cura con cellule staminali a pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Una cura che veniva realizzata in un laboratorio svizzero e che gli arrestati definivano “miracolosa”. Per la Procura, però, più che miracolosa quella cura era “dannosa e pericolosa”.

Marino Andolina già processato per il caso Stamina – Le indagini erano state svolte dai carabinieri del Nas e avevano identificato un'organizzazione che proponeva e propinava queste “false cure” ai danni di circa trenta pazienti, alcuni dei quali minorenni, affetti da gravi malattie tra cui Sla, Sma e leucemia. Si trattava, da quanto ricostruito, di una cura molto costosa fondata sul trattamento di cellule staminali ricavate dal tessuto adiposo ottenuto con interventi di liposuzione. Marino Andolina, numero due di Stamina Foundation, è già stato processato a Torino per il caso Stamina e ha patteggiato una pena a un anno e nove mesi. Anche Davide Vannoni, promotore della discussa cura a base di cellule staminali, ha patteggiato un anno e dieci mesi. Per i giudici il loro metodo era “un’enorme truffa scientifica” potenzialmente pericolosa per i pazienti. Secondo il giudice in base alle consulenze tecniche disposte durante il processo “si deve ritenere che sia stata raggiunta la prova non solo dell'inutilità e della mancanza di fondamento scientifico del cosiddetto metodo Stamina, ma anche alla potenziale nocività e pericolosità dello stesso”.

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