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Catania, sta meglio il vigile urbano aggredito in strada: “Lievi segni di ripresa”

Buone notizie dall’ospedale Cannizzaro. L’ispettore Luigi Licari, brutalmente aggredito in strada a Catania, ha mostrato segni di ripresa con recupero della coscienza e con risposta agli stimoli esterni.
A cura di Susanna Picone
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Sembrano migliorare le condizioni di salute di Luigi Licari, il vigile urbano vittima di una aggressione in strada a Catania. “Lievi segni di ripresa con recupero della coscienza e con risposta agli stimoli esterni. Agli iniziali tentativi di svezzamento dal respiratore ha presentato respiro spontaneo. Lo stato clinico generale, pur nella severità del quadro neurologico, mostra apprezzabili miglioramenti”, è quanto recita infatti il bollettino medico dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro, dove il vigile è ricoverato nell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro, con deleghe all'aggiunto Ignazio Fonzo e al sostituto Santo Distefano, risulta al momento indagata una sola persona – si tratta di un ragazzo di ventidue anni – ma nella ricostruzione della squadra mobile della Questura sull'aggressione si parla di altre persone presenti con il sospettato al momento dell'aggressione. Da quanto ricostruito, il vigile urbano Luigi Licari è stato aggredito dopo aver vietato a un giovane di entrare con lo scooter in una strada che era momentaneamente chiusa al traffico. “Qualcuno lo ha distratto mentre una persona lo ha colpito col casco da dietro, alle spalle”, aveva spiegato il fratello dell'ispettore.

Le parole della figlia del vigile aggredito

“L'unica cosa che spero è che mio padre stia bene e che, anche se ci vorrà del tempo, si riprenda. Noi non ci stanchiamo mai di sperare”, aveva detto qualche giorno fa ai microfoni di Fanpage.it Rosalia, la figlia dell'ispettore aggredito brutalmente. “È una cosa terribile, non potevamo mai aspettarci che potesse accadere. La mamma è distrutta così come tutti i membri della famiglia”, così ancora la ragazza, che ha ammesso che suo padre aveva paura di stare in strada: “I vigili sanno che stare in strada è un pericolo e non si sentono sicuri”.

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