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Caos M5S a Padova, chiesto annullamento votazioni: “Indette a sorpresa, contro il regolamento”

Il candidato padovano Leonardo Forner, uscito sconfitto dalle comunarie M5S dello scorso 29 marzo, chiede l’annullamento della votazione online per infrazioni al regolamento interno del Movimento 5 Stelle: “Le comunarie sono state indette a sorpresa, senza nessun preannuncio, tanto che molti iscritti hanno ricevuto la mail che li informava della votazione in corso a mezzogiorno. Cioè addirittura due ore dopo l’inizio delle comunarie, che infatti sono cominciate alle 10”.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo il caos a Genova, che ha visto la scomunica via Blog della legittima vincitrice delle comunarie dello scorso 14 marzo, reintegrata nella competizione elettorale grazie a un'ordinanza del Tar di Genova che ha stabilito che il garante del Movimento 5 Stelle, ovvero Beppe Grillo, non può avere potere sulle candidature locali, un altro "caos comunarie" è in dirittura d'arrivo nel M5S, questa volta a Padova. "Anche a Padova è successa la stessa cosa di Genova. Nel senso che le comunarie sono state indette a sorpresa, senza nessun preannuncio, tanto che molti iscritti hanno ricevuto la mail che li informava della votazione in corso a mezzogiorno. Cioè addirittura due ore dopo l’inizio delle comunarie, che infatti sono cominciate alle 10. E quindi, se a Genova si è deciso di annullare tutto per questo motivo, va fatto lo stesso pure qui", spiega Leonardo Forner, candidato ventiduenne del Movimento 5 Stelle padovano uscito sconfitto dalle comunarie dello scorso 29 marzo, che hanno consacrato vincitore lo sfidante Simone Borile. Secondo Forner, essendo state indette "con preavviso inferiore al termine minimo di 24 ore prescritto dall'articolo 3 del regolamento", anche le comunarie padovane, come quelle genovesi, andrebbero annullate e rifatte da capo. "Ho chiesto chiarimenti alla Casaleggio Associati, ma ad ora non ho ancora ricevuto una riposta dallo staff".

Perseguirà azioni legali ricalcando la vicenda Cassimatis? Sul punto Forner replica: "Intanto vediamo se lo staff risponde, poi vedremo con il gruppo cosa fare. Da parte loro sarebbe meglio agire subito perché loro stessi sanno che sono in torto con il regolamento", sottolineando che un'eventuale azione legale rischierebbe di "danneggiare ancora di più il Movimento e noi questo non lo vogliamo perché, ricordiamo, siamo tutti attivisti da moltissimo tempo e vogliamo portare avanti le istanze dei cittadini sul territorio e non andare avanti per azioni legali al nostro interno. Vogliamo solo chiarezza". Ci sarebbero però "molti dubbi su come si sia svolto tutto il processo di selezione qui a Padova e sugli impedimenti che mi sono stati fatti da parte dell'ex-consigliere Giuliano Altavilla, alla luce di tutti i no che mi sono stati detti quando ho richiesto un confronto pubblico fra i due candidati". In conclusione, Forner commenta anche il caso genovese e sostiene che il tribunale abbia dato ragione a Marika Cassimatis proprio "sulla base del regolamento che loro stessi hanno violato per cercare una soluzione al pasticcio che avevano fatto, quindi non mi stupisce la decisione dei giudici. È un errore da ammettere, bisogna far le scuse alla candidata e andare avanti a combattere contro la politica che asfissia il Paese. Occorre essere capaci di ammettere i propri errori e andare avanti".

Il 29 marzo, sul suo profilo Facebook, Forner aveva inoltre pubblicato un post abbastanza eloquente. Leggendolo era facile capire che qualcosa stesse già scricchiolando ben prima della votazione contestata: "Finalmente ce l'abbiamo fatta, siamo riusciti a portare un voto quando i giochi sembravano già conclusi. Siamo riusciti con le nostre forze a portare trasparenza, confronto, e alternanza. Hanno fatto di tutto per escludere me e la mia squadra, andando in TV dicendo menzogne, escludendomi dallo Streaming Online e non partecipando ai confronti da me convocati. Oggi si vota sulla piattaforma Rosseau". 

Raggiunto da Fanpage.it, Leonardo Forner racconta che sin dal principio il Movimento 5 Stelle locale ha contrastato la sua candidatura:

"Quando ho annunciato la mia auto-candidatura ero l'unico, poi sono emerse altre 2 candidature nei giorni successivi. Dal giorno della mia auto-candidatura ho iniziato a chiedere all'ex consigliere comunale Altavilla di poter organizzare degli incontri di confronto fra i candidati. Queste richieste sono state sempre respinte. Era stato organizzato uno streaming su Facebook fra i candidati, io per ragioni riguardanti una fatidica mail che a me non é arrivata sono stato letteralmente lasciato fuori dalla porta della sede dove veniva girato lo streaming (che é la sede dove lavora il candidato Borile, che poi ha vinto nella votazione). In più ho sempre chiesto di organizzare incontri pubblici per poter mostrare alla cittadinanza la lista che rappresento e avere un confronto pubblico con il secondo candidato (nel frattempo, il terzo ha ceduto il posto a Borile) ma la mia richiesta è sempre stata respinta, tanto che l'ho organizzato comunque al Pedrocchi due sabati fa e il candidato Borile non é venuto. Inoltre, ci sono dei dubbi per quanto riguarda la sua lista: io ho realizzato un video di quasi 20 minuti per presentare a chi doveva votare su Rosseau la mia lista al "quasi" completo, mentre nel video di presentazione di Borile c'erano solo 5 candidati, alcuni dei quali abbiamo anche il dubbio che non saranno poi davvero inseriti nella lista ‘ufficiale'. Ad oggi, infatti, dopo la proclamazione del candidato, non sappiamo ancora chi sia nella sua lista. Ricordo che le liste, come da regolamento, andavano invece presentare nella loro completezza entro il 6 marzo scorso. Quindi, se la lista c'è, perché non mostrarla? Insomma, le modalità di scelta del candidato sono state molto fumose, anche perché quasi nessuno del gruppo conosceva Borile fino a Febbraio, quando ha iniziato a presentarsi a un paio di riunioni, e le modalità altrettanto".

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