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Cantone: “La tragedia in Puglia causata anche dalla corruzione”

Da una parte il piano anticorruzione è rimasto lettera morta, a causa dell’inadeguatezza della documentazione presentata, dall’altra parte però Raffaele Cantone rileva una sempre maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini rispetto al problema della corruzione in Italia.
A cura di Charlotte Matteini
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Secondo il presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone "il disastro ferroviario in Puglia evidenzia purtroppo un oggettivo collegamento con la corruzione". L'incidente, secondo Cantone, sarebbe quindi frutto sì di un errore umano, ma anche conseguenza di quello che il presidente dell'Anticorruzione definisce "un problema atavico" del nostro Paese, ovvero l'incapacità di mettere in campo infrastrutture adeguate a causa della corruzione che interviene drenando le risorse economiche che dovrebbero servire a pagare i lavori di adeguamento e ammodernamento di linee ormai obsolete e rendendo di fatto molto lento l'avanzamento dei lavori, provocando anche un pesante aggravio di costi.

"La realizzazione di alcune grandi infrastrutture ha confermato numerose criticità, quali le carenze nella progettazione e l'apposizione di numerose varianti e riserve. Anche a causa di lunghi e complessi contenziosi  molte opere si sono ‘arenate' e non hanno ancora visto la luce. Tra queste figurano rilevanti infrastrutture viarie pensate per lo sviluppo del Mezzogiorno, per esempio l'anello ferroviario di Palermo che, messo a bando nel giugno 2006, nell'ottobre 2015 registrava un avanzamento fisico pari al 3% dell'importo dei lavori, e dell'autostrada A14 Bologna-Taranto, per la quale sono stati sottoscritti ben tre accordi transattivi", ha spiegato il presidente dell'Anticorruzione.

Proseguendo, Raffaele Cantone ha inoltre sostenuto che il piano anticorruzione dedicato alle amministrazioni locali sarebbe rimasto sostanzialmente "un pezzo di carta", lettera morta. Su 1900 piani esaminati, "la cui qualità appare modesta", mancando l’analisi del contesto esterno per oltre l’84% dei casi e con una mappatura dei processi delle aree a rischio obbligatorie di scarsa qualità in circa 3/4 dei casi, in pratica non è stato possibile procedere con l'applicazione del regolamento ideato dall'Anticorruzione a causa della mancanza di relazioni adeguate, incapaci di far luce sui fenomeni corruttivi a livello locale.

"Queste criticità sono confermate anche dall'attività di vigilanza: nel corso del 2015, sono stati aperti ben 929 procedimenti istruttori, alcuni relativi ad importanti amministrazioni come Roma Capitale e il ministero dello Sviluppo economico e l'attuazione insoddisfacente del Pna è riconducibile a diversi fattori: in primis, le difficoltà organizzative delle amministrazioni, complice la scarsità delle risorse finanziarie, ma anche un diffuso atteggiamento di mero adempimento formale, limitato ad evitare le responsabilità in caso di mancata adozione del Piano", ha spiegato Raffaele Cantone.

Il presidente dell'Anticorruzione, però, segnala che i cittadini italiani sarebbero invece più attenti in quest'ultimo periodo alla piaga della corruzione e lo dimostrerebbe l’aumento delle segnalazioni di anomalie su appalti di lavori, servizi e forniture, passate da circa 1.200 del 2014 a quasi 3mila nel 2015. "Abbiamo sempre sostenuto che la corruzione non possa essere affrontata attraverso azioni unilaterali ma richiede, piuttosto, interventi molteplici e contestuali. Oltre all’attività repressiva, svolta egregiamente dalla magistratura sono necessari un’efficace azione di prevenzione da parte di tutti gli attori in campo e un cambiamento culturale da parte di cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche", ha dichiarato Cantone. "Mi sento di poter affermare che iniziano ad intravedersi le prime tracce degli ‘anticorpi' che si stanno inserendo nel sistema e c'è un risveglio da parte di operatori e cittadini, stanchi di un sistema spesso incapace di gestire risorse pubbliche destinate a opere e servizi fondamentali per la collettività", ha concluso il Presidente dell'Anticorruzione.

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