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Camorra e candidati al Consiglio Comunale di Quarto: blitz contro il clan Polverino, 40 arresti. In manette due politici del Pdl

Ennesima operazione contro la camorra di Napoli che porta all’arresto di politici del Pdl. Siamo a Quarto, in vista delle elezioni comunali 2011: tra i 40 arresti tra le fila del clan Polverino spiccano i nomi di Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo, già parente del boss Salvatore Licciardi di Secondigliano. Piero Grasso denuncia l’emergenza legalità in Campania.
A cura di Alessio Viscardi
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Ancora arresti di camorra, ancora infiltrazioni della malavita organizzata in politica. Tutto, a pochi giorni dalle elezioni amministrative 2011. In un blitz contro il clan camorristico dei Polverino a Quarto, finiscono in manette 40 appartenenti al sodalizio criminale che aveva messo in piedi un commercio di droga tra Italia e Spagna. Tra gli arrestati anche due candidati al consiglio comunale di Quarto nelle liste Pdl. Si tratta di Salvatore Camerlingo, cugino del boss di Secondigliano, Salvatore Licciardi, e Armando Chiaro – prontamente sospesi dal partito.

Il Partito della Libertà di Quarto viene commissariato con la nomina del senatore Carlo Sarro come Garante per la Legalità del circolo della piccola cittadina a nord di Napoli. La giunta comunale è stata sciolta a seguito delle dimissioni del sindaco Sauro Secone, in vista dell'ipotesi dell'apertura di una discarica nel territorio comunale e delle dimissioni di alcuni consiglieri che, di fatto, avevano fatto venir meno il numero legale all'assemblea.

L'accusa per il candidato Salvatore Camerlingo è di spaccio di droga e detenzione illegale di armi, mentre per Armando Chiaro c'è l'ipotesi di essere il “colletto bianco” degli affari sporchi del clan camorristico. In particolare, a Chiaro viene contestata l'accusa di intestazione fittizia di beni di provenienza illecita. Un prestanome, insomma, di alto profilo.

L'operazione condotta dalla Dda di Napoli e diretta dai pm Antello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera riguarda capi di accusa che vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso, al tentato omicidio, passando per usura, estorsioni, traffico e spaccio di droga, senza dimentica l'investimento dei proventi illeciti in attività imprenditoriali immobiliari, finanziarie e commerciali.

Il dato inquietante è la connivenza in Campania di politica e camorra in vista delle elezioni 2011. Non si erano ancora sopite le polemiche per la candidatura a consigliere municipale di Nunzia Stolder, figlia di un noto boss di Napoli centro, che nelle liste in sostegno del candidato sindaco di Napoli del Pdl, Gianni Lettieri, erano comparsi personaggi indagati per associazione mafiosa come Achille De Simone. Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, denuncia la pericolosità dei legami tra politici e camorristi, spesso rafforzati da vere e proprie parentele familiari.

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