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Bruciò viva la fidanzata 16enne, condannato a 22 anni

Il 18enne Davide Morrone, all’epoca dei fatti minorenne, accoltellò la fidanzatina per poi bruciarla mentre era ancora viva.
A cura di A. P.
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La ragazza assassinata a Corigliano
La ragazza assassinata a Corigliano

Condanna a 22 anni di carcere per Davide Morrone, il diciottenne che nel maggio dello scorso anno a Corigliano Calabro in provincia di Cosenza accoltellò la fidanzatina 16enne Fabiana Luzzi, bruciandone poi il corpo quando la ragazza era ancora viva. È questa la decisione dei giudici del Tribunale per i minorenni di Catanzaro competente perché all'epoca dei fatti l'imputato era minorenne. La Corte calabrese ha accolto solo in parte le richieste di pena formulate dal pm Rita Tartaglia che sosteneva l'accusa. Il magistrato, infatti, durante la lunga requisitoria del processo aveva chiesto per il ragazzo una pena esemplare a 24 anni di reclusione. Morrone, oggi maggiorenne, era accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà e del reato di calunnia. Pochi mesi fa in carcere aveva anche tentato il suicidio.

"Come genitore avrei voluto che l'assassino di mia figlia fosse condannato all'ergastolo" ha commentato il padre di Fabiana, Mario Luzzi, appena appreso della sentenza di condanna. "La Procura ha svolto un lavoro encomiabile ed è stato applicato il massimo della pena" ha tenuto però a precisare l'uomo, aggiungendo: "È ovvio che noi come genitori non ci daremo mai pace, perché in questi casi la giustizia non esiste: nostra figlia è morta, mentre il suo assassino è vivo". "Avrei preferito l'ergastolo, anche se la giustizia dei minori non lo prevede perché gli assassini non dovrebbero avere più vita, così come è avvenuto per le loro vittime" ha concluso Luzzi.

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