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Bossetti si difende in aula: “Sono un padre di famiglia, non conoscevo Yara”

Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, ha ribadito la sua innocenza di fronte ai giudici del Riesame di Brescia. I giudici si sono riservati sulla richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato dell’indagato.
A cura di Susanna Picone
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Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso la giovane Yara Gambirasio, questa mattina ha parlato in aula davanti ai giudici del Riesame di Brescia. Ancora una volta, come dal giorno del suo arresto, Bossetti ha ribadito la sua innocenza. “Sono innocente, sono un padre di famiglia, perché il pm si accanisce contro di me?”, ha chiesto il muratore di Mapello puntando gli oggi proprio verso Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta della Procura di Bergamo che lo scorso giugno ha chiesto l’arresto del 44enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Yara. Come ha spiegato Claudio Salvagni, l’avvocato di Bossetti, il muratore ha appunto ribadito la sua innocenza, ha detto che lui non ha mai conosciuto Yara Gambirasio, che è un padre di famiglia normalissimo. Parlando Bossetti si è sempre rivolto al pubblico ministero tanto che i giudici hanno dovuto richiamarlo perché non si rivolgeva ai togati.

Yara, si decide sulla scarcerazione di Bossetti

L'udienza al tribunale del Riesame di Brescia è durata circa 90 minuti e ha visto al centro del confronto tra accusa a difesa le novità emerse dalle analisi del Dna riportate nella consulenza tecnica della procura firmata da Carlo Previderè rispetto alla traccia mista trovata sugli slip e i leggings di Yara Gambirasio. Per quanto riguarda le ricerche sul computer di Bossetti riguardanti ragazzine, secondo la difesa potrebbero essere state generate automaticamente. Da parte sua il pubblico ministero ha chiesto che Bossetti resti in carcere. I giudici si sono riservati sulla richiesta di scarcerazione avanzata dall'avvocato di Bossetti. La loro decisione, dunque, sarà nota nei prossimi giorni. Quello di oggi è il secondo ricorso davanti al tribunale della Libertà, dopo il no dell'ottobre scorso, il doppio rigetto alla scarcerazione deciso dal gip di Bergamo e la recente bocciatura della Cassazione.

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