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Bersani replica a Berlusconi: “4 milioni di posti di lavoro? Un insulto”

Il candidato premier del centrosinistra risponde alla nuova promessa elettorale del Cavaliere: “Aspettiamo ancora il primo milione promesso tanti anni fa”. In precedenza, la stoccata a Monti: “Non pensi a me, ma alla sua coalizione”
A cura di Biagio Chiariello
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"Oggi Berlusconi propone 4 milioni di posti di lavoro, ancora aspettiamo quella milionata là…Noi non possiamo seguire la demagogia perché è un insulto all'Italia, non accettiamo che venga insultata, gli italiani sono intelligenti e noi ci rivolgiamo al cuore e alla testa non alla pancia". Pier Luigi Bersani usa anzitutto l'arma dell'ironia, ma non risparmia la reprimenda nei confronti dell'ennesima promessa elettorale di Silvio Berlusconi, giunta stamane a pochi giorni dalla proposta shock sulla restituzione dell'Imu e all’annuncio del condono tombale. A ben vedere il candidato premier del centrosinistra ha criticato tutte le promesse da campagna elettorale dei rivali: "Sono giornate che lasciano allibiti, non si risponde alla demagogia con altra demagogia, i problemi sono troppo seri. Grillo a Bologna evoca Berlinguer, a Roma CasaPound, in Sicilia assicura 1.000 euro".

"Monti pensi ai suoi poli" – A proposito del tira e molla mediatico fatto di continue aperture con Mario Monti, Bersani sembra intenzionato ad andare avanti per la sua strada: "Il mio polo è il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere” ha detto ospite ai microfoni di Radio Capital. E, rivolgendosi al giornalista che gli chiedeva chiarimenti sulla compatibilità tra il Prof e Vendola, ha risposto: “È scritto nella nostra carta di intenti: c’è disponibilità a discutere con tutte le forze non leghiste, berlusconiane o populiste". E non è mancata la stoccata al premier uscente: “Ognuno pensi ai poli suoi. Monti pensi alla sua coalizione. Ancora non ho visto la sua foto con Fini e Casini". E proprio mentre continuano gli attacchi a distanza tra Pdl, Pd e Monti, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, è intervenuto quest'oggi affermando, riguardo alle promesse elettorali, che "gli italiani hanno bisogno della verità delle cose, senza sconti, senza tragedie, ma anche senza illusioni, la gente non si fa più abbindolare da niente e nessuno".

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