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Berlusconi e la nuova norma sull’eredità: arriva la legge ad personam postuma

Nella bozza del Decreto sviluppo è stata inserita una norma che permetterà al Cavaliere di ripartire il suo patrimonio in maniera tale da favorire i figli Marina e Pier Silvio.
A cura di Alfonso Biondi
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Nella bozza del Decreto sviluppo è stata inserita una norma che permetterà al Cavaliere di ripartire il suo patrimonio in maniera tale da favorire i figli Marina e Pier Silvio.

Una legge ad personam postuma. E' questa l'ultima invenzione di Silvio Berlusconi e della sua maggioranza di governo che, tra le pieghe del Decreto sviluppo, hanno infilato una norma che modifica l'articolo 537 bis del Codice civile. Quello che, per capirci, regola la successione testamentaria in famiglie in cui i genitori sono divorziati e in cui i figli sono più di uno.

La norma attuale stabilisce che, in caso di famiglie con genitori divorziati e con più figli, i 2/3 del patrimonio del defunto vengano divisi in parti uguali tra i figli (quota legittima); 1/3, invece, resta a disposizione di chi ha fatto testamento e può essere lasciato sia a persone di famiglia sia a persone terze.

La modifica contenuta nella bozza non modifica la quota legittima che andrà ai due figli, che rimane dei 2/3, ma la loro ripartizione: metà della quota legittima (pari a 1/3 dell'intero patrimonio) verrà divisa in parti uguali tra i figli; l'altra metà, invece, verrà sì divisa tra i figli, ma nella maniera che preferisce il genitore che ha fatto testamento. In questo caso alla spartizione della seconda metà della quota legittima potrebbero partecipare solamente alcuni figli; altri, invece, potrebbero restarne fuori.

Cosa cambierà per il Cavaliere?

In casa Berlusconi il dettaglio non è da poco. Il Cavaliere ha 5 figli: 2 di primo letto (Marina e Pier Silvio, avuti da Carla Dall’Oglio) e 3 di secondo letto (Eleonora, Barbara e Luigi, avuti da Veronica Lario). In base a quanto stabilito dalla norma attualmente in vigore i 2/3 del suo patrimonio dovrebbero essere ripartiti in parti uguali tra i figli, una circostanza che porterebbe Eleonora, Barbara e Luigi ad avere in mano la Fininvest e a scalzare Marina e Pier Silvio. Ecco quindi che la nuova norma consentirebbe al Presidente del Consiglio di far pendere il piatto della bilancia nuovamente dalla parte dei suoi due figli di primo letto, che già da tempo si occupano degli affari di famiglia. Per questo motivo qualcuno ha già ribattezzato la norma "Anti-Veronica".

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