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Beppe Grillo: “Sull’occupazione il Governo Renzi racconta balle”

Durissimo post di commento del capo politico del Movimento 5 Stelle, che cita i dati Istat e attacca Poletti: “La tecnica è collaudata. Affogare la realtà in un mare di balle. Bugie scientifiche: l’esatto contrario di quello che accade”.
A cura di Redazione
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Continua la polemica sui dati sull’occupazione, con un intervento a gamba tesa di Beppe Grillo sul ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Come ricorderete, l’esponente del Governo Renzi aveva diffuso (e commentato in modo entusiastico) dati che sembravano estremamente positivi sui nuovi contratti a tempo indeterminato attivati nei primi due mesi del 2015. Qualche giorno dopo, però, era stato “costretto” ad aggiungere il dato sulle cessazioni, che in qualche modo aveva ridimensionato il “successo” del Governo, mostrando come per la gran parte dei lavoratori si trattasse di una “conversione” del contratto e non di una nuova attivazione. Infine nella giornata di ieri la “mazzata” dell’Istat: la disoccupazione è ancora in crescita e il saldo finale è negativo, anche per i primi due mesi del 2015.

Sul punto interviene anche Beppe Grillo, che definisce quello di Poletti un procedere secondo una tecnica collaudata: “Affogare la realtà in un mare di bugie”. E l’analisi è impietosa:

La tecnica è collaudata. Affogare la realtà in un mare di balle. Bugie scientifiche: l'esatto contrario di quello che accade. La produzione industriale precipita? Dicono che la ripresa è iniziata. La disoccupazione aumenta? Dicono che diminuisce. Non c'è lavoro? Poletti promette un milione di posti di lavoro che fa impallidire Berlusconi. Lo scopo è convincerti che tutto va bene, sei solo tu che sei uno sfigato perché non hai lavoro, solo tu ricevi le cartelle di Equitalia, solo tu paghi tasse folli, solo tuo figlio va in una scuola che cade a pezzi, solo tua moglie ha un contratto che non le dà alcuna garanzia, solo la tua banca non ti da prestito. "Zitto gufo!"

No, tranquillo, sei in buona compagnia. La disoccupazione giovanile sale dal 42% di dicembre al 42,6% di febbraio. I dati sul credito alle famiglie dimostrano la truffa dei nuovi contratti a tempo indeterminato. Ma dal governo twittano che ci sono 79 mila nuovi contratti a gennaio-febbraio 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Un trucchetto da baro di strada: non ci sono più occupati, ma nuovi contratti per chi già era occupato. Fenomeno! Le imprese si prendono gli incentivi sui contratti a tempo indeterminato predisposti in legge di stabilità (fino a 24.000 euro in 3 anni) fingendo di stabilizzare 79 mila lavoratori già occupati in previsione dei decreti attuativi del Jobs Act, che consentiranno ai datori di lavoro di licenziare senza fatica anche gli indeterminati fino al terzo anno di contratto. La disoccupazione complessiva passa dal 12,6% di gennaio al 12,7% di febbraio, lo stesso livello di dicembre, in aumento dello 0,2% rispetto ad un anno fa. Se si aggiunge che nei dati Istat non risultano gli inattivi, persone in età lavorativa, ma non più in cerca di occupazione, si arriva a 6,6 milioni di disoccupati reali e un tasso di disoccupazione intorno al 23%. Siamo come la Grecia, ma raccontano che siamo la Germania. Il risveglio sarà brusco e gli italiani non perdoneranno (speriamo…).

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