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Barcellona, l’infermiera: “Sono stata accanto a Luca Russo, è morto col sorriso sulle labbra”

Con uno struggente post su Facebook, Paula O’Rourke ha fatto sapere di aver assistito fino all’ultimo il giovane vicentino ucciso sulla Rambla: “Volevo pronunciare parole di serenità. Lui mi ha guardata, poi ha fissato il cielo, con serenità, come se dormisse”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Ero accanto a lui negli ultimi momenti. Gli ho accarezzato il viso. Mi ha guardata e poi i suoi occhi hanno fissato per l’ultima volta il cielo”. A parlare è Paula O’Rourke infermiera di Boston che vive a Barcellona. In uno struggente post su Facebook ha raccontato gli ultimi secondi di vita di Luca Russo, il ragazzo italiano ucciso dai terroristi nell’attentato di Barcellona. “Fate sapere alla famiglia che non è morto da solo”, ha aggiunto l’infermiera.

“To the family of Luka Russo, I found him on Las Ramblas, I am a nurse, I was with him when he passed, he looked at me and he looked at the sky, it was quiet and he was quiet, he did not go alone and maybe this can give a moment of peace, just a moment. I am so sorry”, questo il testo integrale (in inglese) del post su Facebook di Paula. “Ero a casa quel giorno – racconta la donna – il mio balcone è al primo piano di un palazzo in Calle San Pau- Ho visto le persone correre, non c’è stato tempo per riflettere. Sono scesa, ho detto che ero un’infermiera”. Ad attirare l’attenzione dell’infermiera è stato Luca. “Ho visto un ragazzo steso a terra, che si muoveva appena – ricorda Paula – . Mi sono avvicinata e ho capito che non c’era niente da fare. Ho accarezzato il suo viso e gli ho sussurrato ’E’ tutto ok’. Volevo pronunciare parole di serenità. Lui mi ha guardata, poi ha fissato il cielo, con serenità, come se dormisse”.

La salma di Luca, insieme a quella di Bruno Gulotta, è rientrata due giorni fa in Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Ciampino ha accolto i feretri dei connazionali uccisi nell'attentato sulla Rambla di Barcellona. Sul volo anche la famiglia del 35enne esperto informatico di Legnano, la moglie e i due figli di 5 anni e 7 mesi che erano con lui al momento della tragedia

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