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Barcellona, incoerenze nei racconti: nuove indagini sulla presenza di Driss in Italia

La Procura di Roma ha ordinato nuove indagini sulla presenza in Italia di Driss Oukabir, fratello del presunto autista killer della strage di Barcellona e ora in carcere in Spagna.
A cura di Antonio Palma
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Non sono bastati l'interrogatorio e gli accertamenti fatti dalla Digos di Viterbo ad appurare la natura e le circostanze della presenza in Italia, a fine agosto del 2014, di Driss Oukabir, fratello 28enne del presunto autista killer della strage di Barcellona, Moussa Oukabir. L'uomo è attualmente detenuto in Spagna per la stessa inchiesta dell'antiterrorismo spagnolo visto che i documenti usati per affittare i furgoni usati dal gruppo terrorista sono i suoi. Anche se dalla Digos viterbese nei giorni scorsi avevano assicurato che non vi erano misteri sulla permanenza del magrebino nel nostro Paese, ospitato per una decina di giorni da una 40enne italiana, la Procura di Roma infatti nelle scorse ore ha ordinato nuove indagini sul caso.

Il fascicolo di indagine è lo stesso aperto dopo l’omicidio di Bruno Gulotta, Luca Russo e Carmen Lopardo, i tre italiani tra le vittime sulla Rambla, ma il filone di inchiesta intende chiarire nel dettaglio i passaggi del 28enne nel nostro Paese. Probabilmente a pesare sulla scelta del pm Tiziana Cugini, titolare dell'inchiesta, le dichiarazioni di Silvia Acciaresi, quarantatreenne viterbese che ha confermato la permanenza dell'uomo nel Lazio, la loro amicizia e poi di avergli pagato il viaggio a Barcellona tre anni fa.

Del resto la donna ha dato ricostruzioni differenti dell'incontro nella varie dichiarazioni agli organi di stampa. Ad esempio a Repubblica ha detto di aver conosciuto Driss perché era il figlio di una sua amica, mentre ai microfoni di Fanpage.it ha parlato di un incontro con il ventottenne a Barcellona durante una vacanza. Inoltre inizialmente aveva riferito di aver ospitato l'allora 25enne ma poi ha chiarito che aveva alloggiato in un bed & breakfast in zona dove avrebbe incontrato anche altre persone di religione islamica. Quest'ultimo punto è proprio quello che interessa di più gli inquirenti italiani per cercare di capire se l'uomo possa aver avuto dei contatti con qualche gruppo o personaggio contiguo all'integralismo islamico e stabilizzatosi in Italia così come era accaduto per l'attentatore di Berlino, Anis Amri .

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