Baby squillo Parioli, dal pm no ai patteggiamenti: in 60 verso il processo

Oltre sessanta persone che avrebbero avuto degli incontri con le due minorenni che si prostituivano in un appartamento dei Parioli a Roma rischiano il processo. La Procura di Roma chiederà, infatti, entro la fine del mese il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Il pm non sarebbe intenzionato a dare il via libera alle richieste di patteggiamenti, dunque non ci saranno accordi sulla pena tra accusa e difesa da sottoporre al giudice. Si tratta del secondo filone nell'indagine che ieri ha portato alle condanne di tutti i primi otto imputati che sono stati giudicati con rito abbreviato. Tra loro Mirko Ieni, colui che è considerato il promotore del giro di prostituzione dei Parioli, che è stato condannato a dieci anni di carcere e la mamma di una delle due ragazzine, che oltre a scontare una reclusione di sei anni dovrà risarcire sua figlia in sede civile. Alla donna, inoltre, è stata revocata la potestà genitoriale. Per quanto riguarda questo secondo filone d’indagine, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi confidano di concludere gli ultimi accertamenti entro l'estate senza dover attendere che vengano depositate le motivazioni della condanna degli indagati giudicati ieri dal gup Costantino De Robbio. La decisione del gup era, infatti, per gli inquirenti un “banco di prova” per questa seconda tranche.

Baby squillo, rischia il processo anche Mauro Floriani

Per il secondo filone d'indagine sarebbe stata particolarmente rilevante la condanna inflitta a due dei clienti delle baby squillo dei Parioli, Gianluca Sammarone e Francesco Ferraro. La loro posizione, infatti, è di fatto equiparabile a quella degli altri sessanta ancora in sospeso. Tra coloro che rischiano di andare a processo c’è anche Mauro Floriani, il marito della parlamentare Alessandra Mussolini, che ha ammesso di aver conosciuto una delle due prostitute minorenni. Tutti i clienti delle due ragazzine dei Parioli sono stati individuati nei mesi lavorando sulle telefonate che arrivavano sui cellulari delle due baby prostitute.