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Attentati Bruxelles: gli dicono che i loro parenti sono salvi. Ma la realtà è un’altra

Justin e Stephanie Shults sono una coppia del Tennessee che lavora nella capitale belga. Si trovavano entrambi all’aeroporto di Zaventem quando le bombe sono esplose uccidendo 14 persone. Poco dopo il fratello dell’uomo ha potuto gioire su Twitter: “Sono stati ritrovati!”. Ma non era così.
A cura di B. C.
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Sapere che i tuoi cari sono rimasti coinvolti in un attentato, per poi gioire nell’apprendere che sono salvi, quindi ripiombare nello sconforto nel realizzare che in realtà non si sa ancora nulla di loro. Justin e Stephanie Shults sono due ragazzi americani di 30 e 29 anni che vivono e lavorano a Bruxelles. La coppia si trovava nell’aeroporto della capitale belga quando martedì sono esplose le bombe che hanno devastato lo scalo di Zaventem. La coppia aveva appena salutato la madre di Stephanie, quando due esplosioni hanno ucciso 14 persone nella zona del check-in dell’aeroporto.

Ma ieri, il fratello di Justin, Levi Sutton, ha twittato il seguente messaggio: “Il Dipartimento di Stato ha appena detto a mia madre che Justin e Steph sono stati trovati. Non sappiamo anche la gravità delle loro ferite o in quale ospedale sono ricoverati”. Ma poco dopo, è stato costretto a pubblicare un altro tweet nel quale specificava che l'informazione che gli era stata data era falsa: “Assicuro che he stavamo solo cercando di aggiornare tutti sulle informazioni che ci erano state date. Mi dispiace”. Levi Sutton è stato poi contattato da Channel 4: “Questi ultimi due giorni sono stati una tortura" ha detto l’uomo. Justin e Stephanie, originari di Middle Tennessee, lavorano entrambi per la succursale belga della compagnia Williamson County.

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