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Approvato emendamento “Regeni”: niente più pezzi di ricambio per F16 all’Egitto

Inserito nell’articolo 4, comma 6, l’emendamento presentato dai senatori Vattuone e Sangalli impedisce all’Italia di proseguire con la fornitura di pezzi di ricambio destinati alla manutenzione degli F16 della flotta egiziana.
A cura di Charlotte Matteini
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Approvato in Commissione esteri e difesa un emendamento al decreto di proroga delle missioni internazionali in cui si sospende la fornitura di pezzi di ricambio per i velivoli F-16 nei confronti dell'Egitto. Proposto dai relatori del provvedimento, Vito Vattuone e Gian Carlo Sangalli del Partito Democratico, l'emendamento è stato simbolicamente intitolato a Giulio Regeni, il nostro connazionale morto in circostanze sospette in Egitto tra gennaio e febbraio 2016.

"Si tratta di un emendamento simbolico, vogliamo dare la possibilità al Parlamento di dare un segnale dopo il caso Regeni", hanno dichiarato all'agenzia di stampa Public Policy i due parlamentari. L'emendamento approvato, in pratica, agisce sull'articolo 4, comma 6, del provvedimento che autorizza ad effettuare per il 2016, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, "cessioni gratuite di di pezzi ricambio inservibili per l'Italia verso diversi Paesi". Tra le varie autorizzazioni, il dl prevede la cessione di materiali di ricambio per velivoli F-16 già autorizzata per il 2015 all'Egitto, mentre l'emendamento approvato oggi di fatto elimina dal novero delle cessioni eseguibili nel 2016 quella riferita all'Egitto.

Già nel giugno 2015 finì al centro di un'interrogazione parlamentare la questione relativa alla cessione gratuita di questi pezzi di ricambio destinati alla flotta aerea egiziana. Ai tempi, infatti, il deputato 5 Stelle Luca Frusone chiese notizie circa "il tipo, il quantitativo, la provenienza e la destinazione d'uso delle parti di aerei da combattimento di tipo F-16 che il governo intendesse fornire all'Egitto",e il governo rispose che erano ricambi destinati alla flotta utilizzata per le attività addestrative e che comunque la cessiona sarebbe stata effettivamente ufficializzata solo dopo la ratifica del ‘memorandum d'intesa tra il ministero della Difesa della Repubblica italiana ed il ministero della Repubblica araba d'Egitto sullac ooperazione nel settore della difesa‘, ancora non in vigore".

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