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All’esame di lingua italiana promossi 4 stranieri su 5

Gli stranieri che da almeno cinque anni vivono in Italia sono, linguisticamente, integrati. La maggior parte di loro riesce infatti a superare l’esame di lingua italiana.
A cura di Susanna Picone
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Quattro stranieri su cinque che vivono in Italia superano il test di lingua. A riportare il dato è il quotidiano Repubblica che ricorda che dal novembre 2010 le prefetture hanno previsto test linguistici (A2) nel momento in cui uno straniero richiede in questura il permesso di soggiorno valido per sempre, la green card. Risultano importanti le condizioni sociali del soggetto ma decisivo è il test che definisce come un immigrato che vuole stabilirsi nel nostro Paese sia in grado di comprendere e parlare la nostra lingua. Da fine 2010 a fine agosto 2015 le richieste di green card alle questure italiane sono state 784.591 su poco più di cinque milioni di immigrati residenti e in 406 sedi scelte dalle 103 prefetture sono stati organizzati 21.590 test. Secondo i dati riportati da Repubblica, su 737.805 convocati (47 mila in meno degli aventi diritto), solo 1.315 non sono stati ammessi. Tolti gli assenti, alla fine su 553.900 candidati il test di lingua italiana è stato superato da 440.021. In pratica, solo uno su cinque non è riuscito a dimostrare di poter scambiare informazioni di base in italiano.

Mattarella: “Insegnare l’italiano ai migranti” – Il primato dei promossi va ad Enna, dove sono passati 196 testati sui 196 presenti. A Caltanissetta in cinque anni è stato fermato solo uno su 102 mentre a Taranto cinque persone sono state bocciate su 1010. A Ravenna non ce l'ha fatta il 2,6% dei candidati, a Torino il 5,4%, a Roma e a Genova il 13%. Più severi a L'Aquila (bocciati il 41,9% degli stranieri), a Macerata (49,6%) e a Gorizia dove non è passato il 51,1%. Ieri il Capo dello Stato Sergio Mattarella, tornando sul tema dell’emergenza immigrazione, ha sottolineato l’importanza di impegnarsi “nel promuovere e assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese”. “L'italiano – ha detto Mattarella – è veicolo di integrazione tra i cittadini e le comunità di immigrati che si sono insediate nei nostri territori. La conoscenza abbatte i muri, previene la formazione di ghetti culturali e linguistici”.

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