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Aggredì arbitro donna in diretta tv: rugbista radiato a vita / Video

Bruno Andres Doglioli è stato radiato a vita per il “placcaggio” dell’arbitro donne, Maria Beatrice Benvenuti.
A cura di D. F.
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Chi ha giocato a rugby lo sa: l'arbitro va sempre rispettato, le sue decisioni non vengono mai discusse pena provvedimenti disciplinari esemplari. Chissà cosa ha pensato, invece Bruno Andres Doglioli, esperto rugbista italo-argentino del Rugby Vicenza, quando lo scorso 11 dicembre ha letteralmente placcato un arbitro donna, Maria Beatrice Benvenuti, direttrice di gara che ha rappresentato l'Italia anche alle ultimi Olimpiadi di Rio De Janeiro. Il giocatore, come si ricorderà, travolse l'arbitro durante un'azione di gioco e in seguito venne squalificato per tre anni. Una sanzione già severissima, che tuttavia è stata ulteriormente aggravata oggi dopo il ricorso in appello che ha portato alla radiazione a vita di Doglioni, e ennesima dimostrazione che nello sport della palla ovale le regole contano e chi non le rispetta non merita di far parte della "famiglia" dei rugbisti.

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L'episodio su cui si sono pronunciati i giudici della Federugby risale all'11 dicembre scorso, durante la partita di Serie A tra Vicenza e Valsugana: al 72esimo minuto di gioco Bruno Andres Doglioli ha letteralmente placcato l'arbitro, Maria Beatrice Benvenuti, che ovviamente dopo aver subito il durissimo colpo alle spalle è rimasta a terra letteralmente tramortita. A quanto pare l’italo-argentino si era indispettito perché la direttrice di gara, molto stimata nell'ambiente del rugby, gli aveva inflitto nel corso del match un cartellino giallo.

Il giudice sportivo aveva comminato tre anni di squalifica al giocatore, sanzione ritenuta troppo lieve dalla corte d'appello della Federazione Italiana Rugby, che ha accolto il ricorso della procura federale avverso la sanzione di 36 mesi di stop infliggendo al giocatore la sanzione della radiazione, com'è scritto in una nota della Fir.  "Accettiamo la decisione della corte d'appello della Fir – commenta  Davide Benedetti, componente del consiglio direttivo del Rugby Vicenza – non faremo nessun ricorso. Fin da subito avevamo precisato che questa sarebbe stata la nostra decisione, anche perché abbiamo piena fiducia e rispetto degli organi federali. Ci auguriamo che questo episodio, comprensivo anche della radiazione, possa servire per il mondo della palla ovale perché non si possano più ripetere episodi del genere in un campo da rugby, sport da sempre sinonimo di sportività, lealtà, correttezza e rispetto verso gli avversari e verso gli arbitri.

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