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Abu Omar, Mattarella concede grazia parziale all’ex agente della Cia estradata in Italia

Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia parziale a Sabrina De Sousa che ora potrà richiedere misure alternative al carcere avendo già beneficiato dell’indulto e rimanendo solo tre anni da scontare.
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente della Repubblica ha concesso una grazia parziale a Sabrina De Sousa, cittadina statunitense ed ex membro dei servizi segreti Usa condannata in via definitiva in Italia per il sequestro dell'ex imam Abu Omar avvenuto nel 2003 a Milano. La notizia, anticipata alla stampa da ambienti vicini all'ex agente della Cia, è stata confermata in serata dallo stesso Quirinale in un comunicato ufficiale. La comunicazione arriva poche ore prima dello sbarco in Italia della donna, fermata in Portogallo su mandato di cattura europeo spiccato dalle autorità italiane e poi estradata nel nostro Paese.

Del resto la richiesta di grazia al Capo dello Stato era stata depositata già da tempo. L'avvocato Dario Bolognesi del foro di Ferrara che si occupa de caso l'aveva sollecitata di nuovo anche nel scorse ore proprio a seguito dell'estradizione  recandosi al Ministero di giustizia "per insistere in ordine ad una decisione rapida". La sua richiesta è stata accolta anche se in maniera parziale. Come spiegano dal Quirinale, infatti, Mattarella ha deciso di graziare solo un anno di reclusione dei sette totali a cui è stata condannata Sabrina De Sousa. Una decisione che comunque ha grandi effetti sua pena detentiva visto che l'ex agente Cia aveva già beneficiato dell'indulto con uno sconto di tre anni.  Dai quattro anni di carcere rimasti infatti ora si passa a tre, il limite per chiedere misure alternative al carcere.

"La destinataria del provvedimento di clemenza è stata condannata, in concorso con altre persone, alla pena di sette anni di reclusione per il reato di sequestro di persona, avvenuto a Milano nel febbraio del 2003; detta pena è stata ridotta a quattro anni per l'indulto di cui alla legge n. 241 del 2006, già riconosciuto all'interessata nella misura di tre anni" hanno ricordato infatti da Quirinale spiegando che in ora "per effetto del provvedimento del Capo dello Stato, a carico della De Sousa permane la pena di tre anni di reclusione, pena che consente la presentazione di istanze di misure alternative alla reclusione, senza necessità di detenzione carceraria". Esseno la pena residua lieve l'ordine di carcerazione infatti in questo modo viene sospeso e i suoi legali hanno trenta giorni da oggi per chiedere l'affidamento ai servizi sociali.

La decisione della grazia "tiene conto del parere favorevole formulato dal Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria" ricordano dalla Presidenza della Repubblica, spiegando: "Nella valutazione della domanda di grazia, il Capo dello Stato ha considerato l'atteggiamento tenuto dalla condannata, la circostanza che gli Stati Uniti hanno interrotto la pratica delle extraordinary renditions, e l'esigenza di riequilibrare la pena a carico della predetta rispetto a quella degli altri condannati per il medesimo reato"

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