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Xylella, il batterio killer sta uccidendo il Gigante di Alliste: l’ulivo ha 1500 anni

Nonostante gli innesti tentati in estate nel Salento, l’ulivo secolare sembra destinato a morire lentamente attraverso il disseccamento causato dalla xylella.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante gli innumerevoli tentativi messi in atto dagli esperti anche con tecniche sperimentali, la xylella fastidiosa, il micidiale batterio killer che ha infestato decine di ulivi della Puglia, sta uccidendo il Gigante di Alliste, l'albero di ulivo simbolo del Salento. Dopo aver resistito a cambiamenti climatici, politici e geografici per oltre 1500 anni, l'albero secolare infatti sembra non abbia potuto nulla contro l’avanzare della micidiale xylella. Come rivela Repubblica, ormai la pianta è interamente percorsa da striature marroni che indicano chiaramente la malattia inarrestabile. Al momento l'unica parte rigogliosa e verde dell'ulivo sono gli innesti realizzato nell'estate dell'anno scorso come ultimo ed estremo tentativo di salvare la pianta, ma purtroppo l'albero sembra destinato a morire lentamente attraverso il disseccamento causato dalla xylella.

Proprio i germogli spuntati sull'albero fecero sperare in una ripresa della pianta e soprattutto in una nuova tecnica che avrebbe potuto salvare molti degli altri ulivi colpiti, ma al momento il procedimento sul Gigante di Alliste non sembra aver dato i frutti sperati. Del resto nello stesso fondo, in località Cannatara, anche le altre piante dell'uliveto mostrano segni di grossa sofferenza. "La scienza non deve lasciare nulla di intentato per provare a combattere la xylella" ha però spiegato il professore Giovanni Martelli, professore emerito dell’Università di Bari ed esperto in materia. Gli innesti sono "una strada che può essere tentata, così come è importante continuare la ricerca su cultivar resistenti" ha spiegato il docente.

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