“Amo i miei figli, ma non vorrei passare la Festa della Mamma con loro”: il racconto sul bisogno di una pausa

Ogni anno, con l’avvicinarsi della Festa della Mamma, si ripropone lo stesso copione: colazioni in famiglia, gite al mare, pranzi al ristorante. Momenti di condivisione che celebrano il ruolo materno, ma che spesso trascurano un bisogno tanto semplice quanto profondo: quello di staccare la spina. Per questo motivo scrittrice e giornalista australiana Zoe Rochford ha deciso di armarsi di sincerità e raccontare in un articolo pubblicato sul sito Kidspot ciò che desidererebbe davvero come unico regalo per il giorno dedicato a tutte le mamme: del tempo tutto per sé.
Festa sì, ma per chi?
Nel suo sfogo Rochford lo premette senza esitazioni: adora i suoi due figli, li considera la sua gioia più grande. Tuttavia il mestiere di una madre è decisamente logorante, anche perché da quattro anni la sua vita ruota interamente intorno a loro, praticamente senza mai un momento di vero riposo. Anche una colazione nel bar preferito – scrive Rochford alludendo a uno dei regali più gettonati per la Festa della Mamma – può diventare un'occasione di stress, se vissuta con due piccoli terremoti che si muovono intorno al tavolo e chiedono continuamente di essere presi in braccio proprio mentre si tenta di gustare il proprio croissant.

Per Rochford, infatti, troppo spesso quella che dovrebbe essere una festa dedicata alla figura materna finisce per trasformarsi nell’ennesima giornata da organizzare per gli altri, e non per sé stesse. Ecco perché, ammette la scrittrice sarebbe molto bello almeno, per una volta all'anno, potersi liberare di simili incombenze e dedicarsi solamente a ciò che le piace fare.
Non è egoismo, è sopravvivenza
Ciò che Rochford sogna per la sua Festa della Mamma ideale non prevede fughe esotiche o costosi trattamenti di bellezza, ma la semplice libertà di poter rallentare senza avere i bambini in mezzo ai piedi per qualche ora. Un lusso forse ancora più prezioso di SPA e viaggi per luoghi lontani. Andare in palestra, leggere un libro con calma, girare per negozi senza l’orologio che corre: tutte attività apparentemente semplici ma che nella quotidianità di una madre diventano spesso una vera chimera. "Non vuol die che non ami i miei figli", ha nuovamente precisato. "Significa solo che il miglior modo per affrontare un altro anno di maternità sarebbe ritrovare un po’ me stessa".

Un messaggio valido per tutte le mamme
Le parole di Zoe Rochford hanno volutamente toccato un tasto spesso ignorato: la maternità è un'esperienza totalizzante e, per quanto appagante, non può essere vissuta senza pause anche perché, nonostante i molti progressi compiuti dalla società, ancora oggi gran parte dei compiti di cura all'interno del nucleo famigliare – dalle faccende domestiche ai compiti educativi più "pratici" – ricadono quasi sempre sulle donne. Per questo concedersi momenti di respiro non solo è legittimo, ma necessario per mantenere un equilibrio psicofisico.
Il racconto della scrittrice apre pertandp la strada a una riflessione culturale più ampia: forse è tempo di riscrivere la narrazione della Festa della Mamma, trasformandola da celebrazione simbolica a reale occasione di benessere per chi si prende cura degli altri tutto l’anno. Un giorno, insomma, in cui il "grazie" si traduca non in regali confezionati o fugaci attenzioni, ma in un gesto concreto come la possibilità lasciar andare il carico per qualche ora, senza giudizio alcuno, per ricordare che anche le mamme sono, prima di tutto, persone.