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Virus West Nile verso il picco di malati: emergenza zanzare al Nord per il caldo

“C’è una reale allerta. La malattia sta vivendo quest’anno la più grande epidemia mai avuta in Europa e l’Italia, con Serbia e Grecia, è tra i Paesi più colpiti”, ha spiegato Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dieci le vittime al Nord per il virus West Nile.
A cura di Susanna Picone
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Nel Nord Italia, in particolare tra Veneto ed Emilia Romagna, si contano almeno dieci vittime per la cosiddetta febbre del Nilo, virus trasmesso dalla zanzara culex. Il 2018 si conferma un anno record per il contagio e secondo Maria Caramelli, direttrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, il peggio non è ancora passato. L’andamento dell’epidemia, così come rilevato nelle regioni del Nord-Est, suggerisce che potrebbe esserci un picco di contagi, per poi scendere grazie alla diminuzione delle temperature e a un’immunizzazione naturale della popolazione. Ma per il momento il meteo non lascia ben sperare dato che nella prima parte della settimana è previsto il ritorno del caldo. “C’è una reale allerta. La malattia sta vivendo quest’anno la più grande epidemia mai avuta in Europa e l’Italia, con Serbia e Grecia, è tra i Paesi più colpiti”, ha spiegato Caramelli, ricordando che l’epidemia di West Nile ha raggiunto in tutta Italia quota 255 persone infette da giugno.

Attivate tutte le misure del caso – "L’intensificazione di quest’anno non si era mai vista – così ancora, si legge su Repubblica, ha spiegato Caramelli – Le zanzare sono aumentate e crescono quelle esotiche che trasportano virus finora assenti in Italia: ora invece trovano condizione climatiche adatte. L’unico modo per fare prevenzione è prendere precauzioni individuali da un lato e dall’altro disinfestare, anche se forse le bonifiche pubbliche negli ultimi anni sono state un po’ tralasciate. Bisogna capire che sarà sempre così e agire soprattutto nelle zone dove ci sono agglomerati di persone”. In ogni caso dalla Regione Piemonte non trapela preoccupazione: la Regione ha spiegato che, come ogni anno, sono state intensificate le misure previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo dei casi umani di arbovirosi per contrastare la diffusione delle malattie trasmesse da zanzare.

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