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Violenza sessuale a Rimini: sarà revocato il permesso di soggiorno del venditore di rose

All’alba di domenica una turista danese di 26 anni ha denunciato di aver subito una violenza sessuale a Rimini. Dopo 24 ore i carabinieri hanno catturato il presunto responsabile, un venditore di rose di 37 anni originario del Bangladesh per il quale ora la questura di Roma ha attivato la procedura per revocare il permesso di soggiorno.
A cura di Susanna Picone
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La questura di Roma ha attivato la procedura per revocare il permesso di soggiorno al trentasettenne originario del Bangladesh accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane turista danese a Rimini. L'episodio di violenza sessuale – il secondo in poche ore avvenuto a Rimini –  risale all’alba di domenica scorsa. Da quanto emerso, l’indirizzo romano al quale lo straniero – che a Rimini faceva il venditore di rose – è domiciliato risulta falso e sono in corso accertamenti sul suo presunto datore di lavoro, un connazionale. La revoca del permesso di soggiorno sarà notificata in carcere. La questura di Rimini poi procederà con la notifica dell'espulsione che sarà seguita dal rimpatrio, una volta ultimato l'iter giudiziario. Il venditore di rose bengalese ritenuto responsabile della violenza sulla turista danese aveva già tre denunce alle spalle per episodi simili, due su donne maggiorenni e una su una minorenne. La turista danese aggredita lo scorso weekend a Rimini è la quarta donna che avrebbe molestato.

L'uomo arrestato poco dopo l'episodio – Secondo quanto ricostruito, il bengalese alle 5.30 circa del mattino avrebbe avvicinato la turista – una ventiseienne – che stava camminando per tornare nel proprio albergo dopo una serata con il fidanzato. Il fidanzato della giovane, in realtà, l'aveva preceduta di qualche ora, per questo lei si trovava da sola quando il bengalese l'ha avvicinata. L'uomo, che era in sella alla propria bici, prima avrebbe fatto qualche complimento di troppo alla ragazza e poi l’avrebbe avvicinata e molestata. La giovane, in stato di shock, si è rifugiata in un bar dove è stata poi raggiunta da una pattuglia dei carabinieri. La ragazza si è poi decisa a denunciare il suo aggressore che nel giro di 24 ore è stato arrestato dai carabinieri di Rimini. Lei stessa, prima di tornare in Danimarca, lo ha riconosciuto ufficialmente.

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