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Violenza sessuale a Parma, Federico Pesci scarcerato dopo 2 settimane: va ai domiciliari

L’imprenditore Federico Pesci, accusato di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate ai danni di una ragazza di ventuno anni, dopo due settimane dall’arresto può fare ritorno a Parma dove sconterà i domiciliari a casa dei genitori. Secondo i suoi avvocati non si tratta di violenza ma di un rapporto consensuale.
A cura di Susanna Picone
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Arresti domiciliari a casa dei genitori. È quanto hanno deciso i giudici del tribunale della Libertà di Bologna in merito alla scarcerazione di Federico Pesci, il noto imprenditore parmigiano di quarantasei anni finito in carcere due settimane fa con l’accusa di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate ai danni di una ragazza di ventuno anni. Pesci era stato arrestato e rinchiuso in carcere il 30 agosto scorso insieme a Wilson Ndu Aniyem, un cinquantatreenne nigeriano che per il momento non è stato scarcerato. A difendere l’imprenditore di Parma ci sono gli avvocati Mario Linsalata e Antonio Dimichele che hanno curato il ricorso davanti al tribunale bolognese, impugnando l'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip di Parma. Secondo quanto filtra dal tribunale, resta comunque confermato l'intero impianto accusatorio così come è stato raccontato dalla presunta vittima e raccolto dagli investigatori. In tale contesto, la concessione dei domiciliari nell'abitazione dei genitori dell’indagato è considerata come un deterrente per evitare il pericolo di reiterazione dei reati.

La notte di orrore denunciata dalla giovane – L'episodio contestato risale al 18 luglio, quando, secondo le accuse, i due uomini avrebbero abusato per ore di una ragazza di ventuno anni nell'appartamento di Pesci. La giovane donna sarebbe stata picchiata, legata e seviziata per ore nella casa dell’imprenditore, anche sotto l’effetto di cocaina. Gli avvocati di Pesci hanno respinto le accuse della Procura parlando invece di un rapporto consensuale e secondo loro sarebbe da ridimensionare anche il referto del Pronto Soccorso che parla di 45 giorni di prognosi per la ventunenne. Nei giorni scorsi gli avvocati di Pesci hanno attaccato la stessa ragazza: “Si tratta di una prostituta che è stata regolarmente pagata per la serata – ha riportato ai giornalisti uno dei legali -. È andata a casa di Pesci consapevole di dover compiere atti sessuali. Prestazioni che pubblicizza anche su internet con tanto di foto e nome”.

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