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Vicenza, medico ucciso da batterio killer: “Infezione contratta dopo intervento al cuore”

Un batterio killer sarebbe all’origine della morte, il 2 novembre scorso, per infezione di un medico di Vicenza, il sessantaseienne Paolo Demo. Nel 2016 si era sottoposto ad intervento al cuore e sarebbe stato infettato da un macchinario per la circolazione extracorporea in uso nelle sale operatorie di cardiochiurgia.
A cura di Susanna Picone
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Un esposto è stato presentato alla Procura di Vicenza dai familiari di Paolo Demo, un medico anestesista di sessantasei anni morto il 2 novembre scorso a causa di una infezione. Secondo i familiari, a provocare la morte del medico – che viveva a Vicenza – sarebbe stato il batterio Mycobacterium chimaera contratto durante un intervento chirurgico al cuore per la sostituzione della valvola aortica. A quell’intervento Paolo Demo si era sottoposto due anni fa, nel 2016, all'ospedale San Bortolo di Vicenza. La colpa, sempre secondo l’esposto, sarebbe da addebitare a un macchinario per la circolazione extracorporea in uso nelle sale operatorie di cardiochirurgia. Dopo l’intervento – ricostruiscono ora i quotidiani locali – a Paolo Demo era stata diagnosticata un'infezione del sangue e a nulla era valso un secondo successivo intervento. Il decorso della malattia è stato lungo oltre venti mesi e alla fine le condizioni del medico sono peggiorate fino al decesso.

Il sospetto della famiglia della vittima – Da parte sua l’azienda produttrice della strumentazione si è difesa sostenendo di aver già avvertito nel 2015 gli ospedali del problema, consigliando l’adozione di una accurata sanificazione. Il sospetto dei familiari dell’anestesista, anche sulla scorta di un memoriale lasciato dal sessantaseienne che aveva compiuto delle ricerche proprio su quel macchinario, è che l’ospedale, pur sapendo del rischio connesso all’utilizzo del macchinario, non abbia preso provvedimenti in tempo utile. Il pubblico ministero Jacopo Augusto Corno ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia. Il problema della contaminazione dal batterio Mycobacterium chimaera era emerso nelle sale operatorie di New York già tre anni fa, per poi diventare un allarme a livello mondiale, e per questo sono state messe a punto specifiche misure di contrasto all'infezione.

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