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Vaccini, la neo-ministra Grillo: “Sono nel contratto, agiremo con il governo”

La neo-ministra della Salute Giulia Grillo si è insediata dopo un colloquio con il suo predecessore Beatrice Lorenzin. E rilancia il tema dell’obbligatorietà dei vaccini, che potrebbe essere abolita come lascia intuire il contratto di governo: “I vaccini sono parte del contratto e su questo agiremo in sinergia con il resto del governo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Giulia Grillo/Facebook
Foto: Giulia Grillo/Facebook

A un giorno dal voto di fiducia al Senato, i nuovi ministri del governo guidato da Giuseppe Conte si insediano nei loro futuri dicasteri, con il passaggio di consegne con i loro predecessori. Ed è stato così anche per Giulia Grillo, neo-ministra della Salute. In occasione del suo incontro con la ministra uscente, Beatrice Lorenzin, Grillo parla poi coi giornalisti, sottolineando come tra i punti da affrontare ci sia anche quello delle vaccinazioni obbligatorie. “I vaccini sono parte del contratto – afferma -. C’è una parte del contratto che ne parla, piccola, ma c’è. E su questo agiremo in sinergia con il resto del governo. Quando lo faremo, vi comunicheremo modi e tempi”. Sembra quindi ci sia spazio per una modifica alla legge che ha introdotto l’obbligatorietà dei vaccini per le iscrizioni all’asilo nido dei bambini italiani. Una modifica che il contratto di governo M5s-Lega sembra prevedere in un passaggio di pochissime righe.

Nel contratto si legge: “Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontare la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale”. Una frase che lascia intendere come la priorità sia assicurare a tutti i bambini di poter frequentare le scuole, indipendentemente dalle vaccinazioni effettuate o meno.

Grillo parla anche delle risorse necessarie per mandare avanti il ministero della Salute: “Il primo obiettivo è lavorare in sinergia con il ministero dell'Economia per invertire la rotta sul finanziamento del servizio sanitario nazionale. È la mia più grande preoccupazione, ci teniamo molto a difendere la sanità pubblica”. La neo-ministra si sofferma poi sul colloquio avuto con chi l’ha preceduta, Beatrice Lorenzin: “Un incontro che ho molto apprezzato – commenta – il ministro mi ha rappresentato le azioni intraprese e quelle che vanno completate. I decreti attuativi sulla responsabilità dei medici, il nomenclatore tariffario, alcune nomine: sono tanti i dossier aperti”.

E da questi dossier partirà l’azione da ministra di Giulia Grillo, questioni su cui c’è anche una “certa urgenza”: "Ora mi trovo a prendere atto del contingente. Poi cercheremo di iniziare a lavorare, il prima possibile, rispetto al contratto 5Stelle-Lega, cercando di capire come realizzare le novità che vogliamo introdurre”. “Sono già al lavoro sui primi dossier – scrive poi Grillo su Facebook -. Questo è un ministero davvero centrale e mi impegnerò senza sosta per garantire la tutela della salute dei cittadini italiani”.

L’allarme degli esperti: “Obbligo non va abolito”

Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, intervistato dall’Agi, lancia subito un allarme. La legge Lorenzin, secondo Villani, “è stata un successo, i dati di fatto dicono che in pochi mesi siamo passati da tassi di copertura assolutamente non soddisfacenti a una situazione buona. Al momento l'obbligo non va abolito, tanto più che ci sono molte altre priorità”. Della stessa opinione anche Franco Locatelli, primario di Oncoematologia del Bambino Gesù di Roma: “Le vaccinazioni obbligatorie sono una manifestazione di civiltà del nostro Paese. Il ministro Lorenzin è andato nella direzione di portare il nostro Paese in linea con gli standard europei, tornare indietro vorrebbe dire di nuovo identificare l'Italia come uno dei Paesi meno evoluti dal punto di vista socio-sanitario, in cui vi è minor tutela delle popolazioni a rischio, come quelle pediatriche ma anche dei pazienti immunodepressi”.

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