Università italiane: ecco gli atenei pubblici più cari

Non si ferma il salasso per gli studenti universitari italiani. Come segnala un'indagine dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori sulle imposte che gli studenti universitari sono tenuti a pagare per frequentare le principali università pubbliche italiane, infatti anche quest'anno le tasse universitarie hanno visto in media un aumento per le fasce più basse, con inevitabili conseguenze sul diritto allo studio dei giovani. In generale la media nazionale complessiva degli importi delle tasse universitarie registra un incremento dell'1,2% rispetto all'anno accademico 2013/2014. Entrando nei dettagli dello studio, si conferma anche quest'anno che le università del Nord Italia impongono tasse più alte rispetto alle altre, con importi medi che superano, per la prima fascia, il 12,23% la media nazionale e il 12,89% le rette del Sud. Da sottolineare però che quest'anno la differenza tra Nord e Sud si è assottigliata, ma l’avvicinamento è dovuto in sostanza ad un innalzamento delle rette meridionali.

Tasse universitarie insostenibili per le famiglie

Quali sono le università dove si pagano più tasse? Per lo studio di Federconsumatori quest'anno il triste primato è dell’università di Parma che ha spodestato quella di Milano, che nel 2013 aveva lo scettro della meno economica con una retta minima di 748,50 euro che però quest'anno è stata ridotta a 713 euro per le facoltà umanistiche. All'università di Parma gli studenti devono sborsare almeno 739,68 euro per le facoltà umanistiche e 855,50 euro per le facoltà scientifiche. Dati allarmanti secondo le associazione degli studenti che denunciano rette universitarie insostenibili per le famiglie, specialmente alla luce della caduta del potere di acquisto di queste ultime.