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Uccise il figlio di 2 anni col metadone per tenerlo buono, 34enne morta per overdose

La 34enne britannica Kelly Emery trovata cadavere poco dopo essere uscita dal carcere dove stava scontando una condanna per la morte del figlioletto ucciso con un dose di metadone destinato a lei.
A cura di Antonio Palma
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L'ennesima overdose da stupefacenti le si è rivelata fatale. Così è morta come aveva sempre vissuto, tra la droga, la 34enne britannica Kelly Emery, protagonista di un episodio drammatico nel luglio del 2013 che però non aveva scalfito minimamente la sua esistenza: la morte del figlioletto di 2 anni che aveva ingerito del metadone che lei gli aveva somministrato per tenerlo buono. Per la morte del piccolo, nel marzo 2015, la donna era stata condannata a sei anni di carcere ma da pochissimo era uscita dopo averne scontato solo una minima parte ed era ritornata a drogarsi. La 34enne è stata ritrovata nei giorni scorsi  già cadavere in un ostello di Maidstone, nel Kent, dove si era rifugiata per consumare quella che è stata poi la sua ultima dose .

"Era un mostro, non era una madre: non verserò neanche una lacrima per lei", ha dichiarato la suocera, la 54enne Lynn Wheeldon, che aveva tentato di aiutarla occupandosi del nipotino quando la donna aveva annunciato di voler smettere con la droga disintossicandosi. Era stata proprio lei a prendersi cura del bimbo anche nel giorno della sua morte. Dopo una domenica insieme al nipotino, lo aveva riaccompagnato a casa verso la 17 ma poche ore dopo lo aveva ritrovato cadavere in un letto di ospedale. "Kelly era lì, e non piangeva. Non dimenticherò mai la sua espressione: non era quella di una madre alla quale è appena morto un figlio. Avrei solo voluto che fosse venuta da me per parlarmi dei suoi problemi, invece ha deciso che era meglio drogarsi. Non era una madre. Era un mostro", ha dichiarato la 50enne.

Messa sotto accusa, Kelly Emery negò qualunque responsabilità, dicendo che il piccolo aveva trovato casualmente in casa il metadone che aveva ingerito e che lo avrebbe ucciso e che quando lo aveva scoperto lei aveva allertato immediatamente i soccorsi. Per gli inquirenti però stava mentendo e in realtà era stata lei a somministrargli la forte dose di metadone per tenerlo buono perché quella sera voleva fumare cocaina senza avere il bambino tra i piedi.

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