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Turchia, attentato a Suruc: decine di giovani uccisi. Erano diretti a Kobane

La bomba è esplosa davanti al centro culturale Amara, gestito dalla Federazione del giovani socialisti, che stavano discutendo della ricostruzione di Kobane.
A cura di Davide Falcioni
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Ore 18 – “Condanno quelli che hanno commesso questa brutalità. Il terrore deve essere condannato da dovunque provenga”: è quanto ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a proposito dell'attacco kamikaze nella città di Suruc. Erdogan ha parlato dalla parte sotto il controllo turco della capitale cipriota Nicosia, in una conferenza stampa congiunta con il leader turco-cipriota Mustafa Akinci. Il bilancio delle vittime è salito a 30 dopo il decesso in ospedale di due delle circa 100 persone ferite. Lo hanno riferito fonti ospedaliere locali.

UPDATE – Come previsto, si aggrava il bilancio delle vittime dell'attentato di Suruc, città turca distante una decina di chilometri dal confine siriano: i morti sono 27 e i feriti più di 100. A quanto pare si è trattato di un attacco kamikaze e l'obiettivo era quello di colpire i giovani, turchi o curdi, che stavano preparando una campagna di solidarietà con Kobane. I ragazzi stavano organizzando una spedizione per il trasporto di materiale utile alla ricostruzione della città simbolo dei curdi. Poche ore dopo l'attentato a Suruc è stato segnalato un altro attacco proprio a Kobane: anche lì ci sarebbero numerose vittime.

Terrore stamattina in Turchia, nella città di Suruc, al confine con la Siria, dove un ordigno è stato fatto esplodere da ignoti di fronte al centro culturale Amara, gestito dalla Federazione del giovani socialisti turca e nel quale sono ospitate circa 300 persone. Testimoni oculari parlano di almeno 20 morti, a cui si aggiungono 20/25 feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni.

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Non è ancora stata appurata la dinamica dell'attentato, ma a quanto pare la matrice sarebbe politica. Nell'edificio, infatti, si stava discutendo in quel momento della ricostruzione di Kobane, la città roccaforte dei curdi "laboratorio" di pratiche sociali avanzatissime sul terreno dei diritti e dell'uguaglianza. A Kobane, inoltre, operano i combattenti che in questi mesi si sono coraggiosamente opposti all'avanzata dello Stato Islamico.

Sul luogo dell'attentato terroristico sono immediatamente giunti i mezzi di soccorso: fonti della polizia parlano di scene raccapriccianti, con decine di vittime. Se il bilancio ufficiale parla di 20 morti il quotidiano Sozcu ha affermato che potrebbero arrivare a oltre 50, visto che molti dei feriti sono gravi. Non è ancora chiaro se l'attacco sia stato portato da un kamikaze.

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