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Trieste, muore nell’esplosione del suo garage: in casa aveva 23 chili di tritolo

Nel garage magazzino del 50enne rinvenuti decine di proiettili da guerra, granate, mine e bombe a mano ma anche 23 chilogrammi di tritolo.
A cura di Antonio Palma
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Tutti sapevano che era un appassionato e collezionista di armi e in particolare di armi da guerra ma nessuno si era reso conto che nel suo garage aveva accumulato nel tempo ben 23 chilogrammi di tritolo oltre a granate ed esplosivi raccolti o acquistati in giro per l'Italia. È quanto hanno scoperto gli inquirenti dopo aver analizzato il garage magazzino dove il 50enne Dario Terzoni è morto dilaniato da un violenta esplosione che lui stesso ha provocato la settimana scorsa maneggiando una granata da mortaio. La tragedia il 16 marzo scorso nei pressi della sua abitazione di Trebiciano, sull'altopiano carsico triestino. Quando i vigili del fuoco erano giunti sul posto per spegnere l'incendio che era scaturito dall'esplosione, si erano subito resi conto di trovarsi davanti a un caso particolare e avevano chiesto l'intervento degli artificieri della polizia.

Dopo aver analizzato la scena con molta cautela, gli specialisti in effetti hanno rivenuto subito decine di granate e proiettili da guerra ma ad una ulteriore analisi si sono imbattuti nel potente esplosivo: 23 chilogrammi di tritolo, custoditi in bidoni poggiati alla rinfusa accanto ad alcune mine e bombole di gas. Una circostanza che ha fatto meglio comprendere il pericolo che si celava in quell'abitazione e che poteva costare la vita a tante altre persone. Per ovvi motivi è partita in tutta l'area una meticolosa bonifica che ha riguardato anche il terreno circostante l'abitazione, circa un ettaro.

Le indagini della polizia sul caso del 50enne ora proseguono per capire come abbia fatto l'uomo, bidello in una scuola della zona, a procurarsi un simile arsenale e quali canali illegali abbia usato. L'ipotesi degli inquirenti, coordinati dal pm di Trieste Massimo De Bortoli, è che il 50enne abbia raccolto il materiale bellico  non solo i Italia ma anche nei vicini Paesi della ex Jugoslavia attraverso intermediari. Del resto, come racconta Il Piccolo, l'uomo già negli ani '80 era stato arrestato per furto d'armi dopo averle sottratte dall'arsenale della Marina militare di La Spezia dove era in servizio.

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